Grifo, Formisano può scegliere: un canonico 3-5-2 oppure un modulo tutto d'attacco

Simone Santoro
PERUGIA - Tutto il mondo è paese, con riferimento all’imminente sfida del Perugia a Pescara. Due piazze simili, dalla tradizione importante, relegate in terza serie...

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PERUGIA - Tutto il mondo è paese, con riferimento all’imminente sfida del Perugia a Pescara. Due piazze simili, dalla tradizione importante, relegate in terza serie alle prese con problemi pratici e ambientali, di nuovo l’un contro l’altra armate, stavolta per un terzo posto che strategicamente rischia di diventare vitale. E se a Perugia il gruppo di Formisano ha potuto lavorare con un pizzico di serenità dopo la bella affermazione sulla Lucchese, a Pescara la scia delle polemiche non accenna a placarsi. Sul banco degli imputati la società di Sebastiani e il tecnico Zdenek Zeman dopo la sconfitta “alla Zeman” (4-3) sul campo della Juventus Under 23, condita proprio ieri dal boemo da una stilettata (“Due gol della Juve erano in fuorigioco? So che si devono salvare…”).

Di sicuro ci sono i presupposti per una sfida ricca di gol e di emozioni come all’andata, anche perché Formisano – il tecnico più giovane del calcio professionistico al cospetto del decano - ha il preciso input di rischiare per vincere proprio come Zeman è abituato a fare sempre e comunque a prescindere da categoria ed avversario. Ecco che dunque aumenta l’incertezza sullo schieramento iniziale dei grifoni domani sera (fischio d’inizio ore 20,30) all’Adriatico, vero dubbio amletico. Il Perugia ha dimostrato progressi in virtù di un equilibrio ritrovato nella ripresa contro la Lucchese, i con il 3-5-2 e senza trequartista. Per inciso Formisano proprio in queste ore ha recuperato Ricci, che dovrebbe essere pronto per la panchina dopo la strepitosa rete in rovesciata di domenica, ritrovato Matos dopo due giorni di permesso per motivi personali. Ha infine a disposizione Santoro, che anzi si candida a tornare protagonista. 
E’ dunque lecito chiedersi quale sarà la priorità: l’equilibrio con il 3-5-2 oppure uno schieramento da “la va o la spacca” con un trequartista alle spalle della gettonatissima coppia al debutto composta da Sylla e Seghetti? Bella domanda. Senza Morichelli, Lisi, Vazquez e Mezzoni, in difesa potrebbe debuttare dal 1’ l’olandese Lewis (il dubbio è legittimo, considerando la lunga assenza dai campi e la necessità di integrarsi nel nostro calcio) da considerare in ballottaggio con Vulikic per affiancare Angella e Dell’Orco; sulle fasce ci saranno Paz e probabilmente Cancellieri (altro ballottaggio con Bozzolan a sinistra); quindi probabilmente Torrasi e due tra Iannoni, Kouan e Santoro, con la possibilità del doppio ruolo del ragazzo siciliano; davanti i due attaccanti con Matos prima alternativa. 
Anche Zeman potrebbe avere i suoi dubbi nel tradizionale 4-3-3, alla luce di molti elementi che a sentirlo poco lo soddisfano. Difesa obbligata senza Mesik e Pellacani con Pierno e Moruzzi sulle fasce e il rientrante Brosco (andrà su Sylla) e il baby Di Pasquale davanti a Plizzari; dubbio sul play a centrocampo (Dagasso o Squizzato vicino a due tra Franchini, Tunjov e Aloi); tridente probabile con Merola e Cangiano ai lati di Cuppone o Tommasini. 

La secca vittoria del Pontedera sulla Fermana nell’anticipo di ieri (4-0), grazie alla quale i toscani hanno agganciato la Carrarese al terzo posto a quota 35 punti lasciando ai grifoni il quinto (33) e al Pescara il sesto (32), certifica che la lotta è agguerrita e non è assolutamente il caso di perdere ulteriore terreno.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero