Grifo, l'appello di Sciurpa: «Disponibile a entrare in una cordata per l'acquisto della società»

Sciurpa e Santopadre
PERUGIA - C’è chi vuole bene al Perugia a parole e chi invece - da anni - fa i fatti. Il riferimento per nulla velato è per Claudio Sciurpa, imprenditore...

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PERUGIA - C’è chi vuole bene al Perugia a parole e chi invece - da anni - fa i fatti. Il riferimento per nulla velato è per Claudio Sciurpa, imprenditore perugino da sempre innamorato del Perugia e dello sport perugino, patron italiano della Vitakraft, azienda che produce e distribuisce alimenti e accessori per animali di compagnia di stanza a Castiglione del Lago. Sciurpa, ex presidente della indimenticata Rpa di Volley, negli ultimi anni è voluto rimanere da sponsor vicino al Perugia Calcio in ogni frangente, positivo o negativo. Non è dunque un caso che sia proprio lui, ospite lunedì sera alla trasmissione “Fuori Campo” di Umbria Tv condotta da Riccardo Marioni, a lanciare un appello che merita di essere amplificato, nell’ambito dell’annosa questione del passaggio di mano della proprietà del Perugia di Massimiliano Santopadre, da tempo attesa e paventata senza però alcun elemento concreto a supporto. «Il presidente Santopadre – ha detto l'imprenditore - è disponibile a cedere la squadra purché ci sia un compratore serio disponibile ad acquistarla. Questo è quanto ha detto a me e mi ha dato mandato a dirlo. In questo momento nessuno bussa alla porta del Perugia. In passato ci sono state un paio di proposte di gente che… lasciamo perdere. Gente che ha fatto solo perdere tempo. Io sono il primo sponsor, già metto parecchi soldi nel Perugia Calcio, quindi sono disponibile. Magari ci fossero 5-8-10 imprenditori disposti a farsi avanti, io dico sempre che l’unione fa la forza e potremmo riuscire». Dopo due fallimenti senza interventi locali, il primo a scettico è proprio lui, Sciurpa. Che però compie comunque il suo atto d’amore: «Se ci credo? No, non ci credo ma potrebbe essere un’idea». Il dado è tratto. E chissà se stavolta qualcuno si farà avanti.

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Il Messaggero