Giustizia e sanità insieme per tutelare i minori, l'annuncio: a Foligno apre un centro di neuropsichiatria infantile

Il convegno su giustizia e sanità a Perugia
PERUGIA - Sanità e giustizia insieme per la tutela dei minori. Con la novità di un centro di neuropsichiatria infantile che verrà presto aperto a Foligno....

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PERUGIA - Sanità e giustizia insieme per la tutela dei minori. Con la novità di un centro di neuropsichiatria infantile che verrà presto aperto a Foligno. Questo il “dialogo” a cui partecipano la Usl Umbria 2 e la Regione, con tavoli e protocolli che coinvolgono anche la Corte d'appello e la procura generale di Perugia, l'Anci, l'avvocatura e i servizi sociali. In una rete che non solo funziona ma ha imparato soprattutto ad «avere un linguaggio comune e capire ognuno per le proprie competenze quelle che sono le esigenze dell'altro». Con l'unico obiettivo di tutelare i minori e i giovani adulti.

Tematiche al centro del convegno a palazzo Cesaroni che ha visto gli interventi – moderati dalla presidente della Corte d'appello Claudia Matteini e dal direttore di Neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza dell'azienda Usl Umbria 2 Augusto Pasini – della presidente della Regione Donatella Tesei, del procuratore generale Sergio Sottani, dei dg delle due aziende sanitarie Piero Carsili e Nicola Nardella, dell'assessore regionale Luca Coletto e del direttore regionale della Sanità Massimo D'Angelo, oltre – tra gli altri - della presidente dell'Osservatorio regionale Disabilità Paola Fioroni, del garante regionale dei diritti delle persone con disabilità Massimo Rolla e della garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Maria Rita Castellani.
«Nel campo della tutela dei minori – ha anticipato il professor Pasini - si esprimono bisogni e richieste che sono tra le più importanti e significative per i minori e le loro famiglie. In questo ambito confluiscono un insieme di competenze, tra cui quelle della magistratura e quelle della sanità, chiamate ad assolvere compiti essenziali». Con situazioni da affrontare in un panorama piuttosto ampio, dalla valutazione e presa in cura delle condizioni di abuso, a maltrattamenti, discuria parentale e tutto l’ambito della psicotraumatologia. Davanti a statistiche che parlano di un aumento dei suicidi e anche di un'età sempre più bassa in cui inizia l'uso di psicofarmaci.
Un panorama affrontato in Umbria anche con iniziative di studio, approfondimento e collaborazione, per «individuare e adottare le migliori strategie d’azione per rispondere alle esigenze dei minori che hanno necessità di tutela sanitaria e sociale». Motivo per cui la presidente Matteini è stata orgogliosa di annunciare la «bella notizia dell'apertura del centro di neuropsichiatria infantile a Foligno», definito un «grosso passo avanti di civiltà». Matteini, ringraziando la Regione, D'Angelo, la procura generale e lo stesso Sottani per la sua «particolare sensibilità» è entrata nel merito del rapporto tra magistratura e sanità, arrivando al nocciolo della questione: «Un provvedimento del magistrato, pure motivato, che provveda percorsi che però i servizi non possono garantire è inutile». Per questo è importante la «rete» creata in questi anni, dal tavolo istituito nel 2016, fino al protocollo del 2019: per «trovare un linguaggio comune» che aiuti nella tutela dei minori e nel supporto ai loro disagi. Che, è dimostrato, sono «ormai trasversali. Investono tutti».
Da qui anche l'esigenza di fondi su cui poter contare, con la presidente Tesei che ha sottolineato, oltre alla necessità di una diagnosi precoce «per prevenire ed evidenziare il disagio minorile il prima possibile», anche le politiche della sua amministrazione a favore della famiglia. Con «l'importanza rilevante di un servizio sociosanitario integrato e di un ulteriore passo avanti delle istituzioni per la tutela di tutti e dei soggetti più fragili».


Il procuratore generale Sottani ha ribadito l'importanza dell'attività del pubblico ministero, anche e soprattutto perché non obbligatoria nel settore civile. «Il legislatore – ha spiegato - arriva spesso dopo l'intervento giudiziario. Per cui il singolo caso diventa anche caso pilota, con il ruolo del pubblico ministero che è quello di dare una spinta propulsiva». Per risolvere problematiche comuni ma emerse in un caso concreto. E il sistema giustizia che chiude il cerchio e sostiene i più fragili. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero