PERUGIA - Manovre per condizionare la nomina a procuratore di Perugia. Il caso Palamara si intreccia sempre di più con gli uffici di via Fiorenzo di Lorenzo, Parole che non...
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Procura perugina che ha indagato l’ex pm romano per corruzione, con Palamara che giovedì scorso assistito dai suoi avvocati si è presentato in tribunale a Perugia per l’udienza stralcio delle intercettazioni telefoniche che lo accusano. In questa occasione c’è stato un primo confronto con il neo procuratore perugino, Raffaele Cantone.
Nel mirino del Pg, che ha circoscritto le contestazioni ai contenuti delle conversazioni captate la serata del nove maggio 2019 all’hotel Champagne di Roma e a poche altre intercettazioni contenendo così le liste dei testi e il rischio di dispersione delle accuse, sono finite le «influenze occulte» tramite le quali si volevano condizionare le nomine e la «strategia del discredito» contro Paolo Ielo, in corsa per fare l’Aggiunto a Roma, posto che faceva gola anche a Palamara, e l’attività di dossieraggio per eliminare concorrenti non graditi, anche al fine di assecondare le «esigenze» del parlamentare Luca Lotti indagato a Roma. Da tutto questo dovranno cercare di scagionarsi oltre a Palamara - che ha depositato una lista di oltre 130 testimoni - anche gli ex componenti del Csm Gianluigi Morlini, Antonio Lepre, Luigi Spina, Corrado Cartoni e Paolo Criscuoli, e Cosimo Ferri, magistrato in aspettativa da anni, ora parlamentare con Italia Viva, già sottosegretario alla Giustizia.
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Il Messaggero