La giunta Tesei vara il nuovo piano sanitario: si tagliano i distretti, fa 12 a 5.

L'assessore Luca Coletto
PERUGIA - La Giunta regionale ha preadottato il Piano sanitario 2021- 2025 che prevede tra l'altro la riduzione dei...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PERUGIA - La Giunta regionale ha preadottato il Piano sanitario 2021- 2025 che prevede tra l'altro la riduzione


dei distretti sociosanitari da 12 a cinque, mentre rimarranno due le Aziende ospedaliere e quelle sanitarie territoriali. Sarà ora avviato l'iter di partecipazione fino all'approvazione definitiva da parte dell'Assemblea legislativa.
«Un Piano sanitario che arriva dopo 10 anni e che tiene conto di tutte le modifiche innovative introdotte dal decreto ministeriale numero 70 del 2015 che era stato recepito, ma non inserito in una programmazione scritta», ha sottolineato l'assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto.
«Non si parla solo del sistema sanitario - ha aggiunto -, ma c'è un forte collegamento con l'ambito socio-sanitario, con l'obiettivo finale di migliorare le prestazioni erogate in tale settore, in particolare quelle legate ai Livelli essenziali di assistenza».
Tra le novità introdotte e considerate di rilievo - spiega la Regione in un comunicato - la diminuzione del numero dei distretti sociosanitari. «Ma questo non va visto come una penalizzazione - garantisce Coletto - visto che i distretti saranno inglobati pur mantenendo la loro identità. Il cambiamento infatti, ha solo lo scopo di accorciare la catena di comando per rendere più agevole il governo».
Nessuna variazione per le aziende ospedaliere e le Asl. «Anche se questa decisione - ha detto ancora l'assessore - è in mano al Consiglio regionale».

I fondi del Pnrr verranno utilizzati anche per la revisione e l'implementazione della rete territoriale, privilegiando la costituzione di case e ospedali di comunità «prioritariamente attraverso la riconversione di strutture esistenti», tenendo conto della distribuzione demografica della popolazione ed a seguito di processi di concertazione.
Tra le novità ci sono anche l'introduzione di servizio di verifica sia contabile sia tecnico scientifico e la Commissione regionale per la valutazione degli investimenti che stabilirà l'opportunità degli acquisti per importi superiori a 200 mila euro.
La Regione rileva che peculiarità di questo Piano è «l'integrazione socio sanitaria». «Storicamente
- è scritto nel piano - il nostro sistema di welfare si è sviluppato su filiere parallele, separate per competenze (il
sociale, il sanitario, educativo, lo scolastico, il lavoro), incentrate sulla logica del bisogno e sull'offerta di
risposte diversificate per categorie, aree di intervento, età delle persone, livelli di gravità. Porre al centro della
programmazione regionale i bisogni dei cittadini ed i loro diritti impone un suo ripensamento fondato sul protagonismo della persona, considerata nella sua unitarietà. Di fronte a bisogni sempre più complessi e articolati, anche a seguito dell'emergenza Covid 19, è necessario rafforzare la governance complessiva, puntando sull'integrazione delle politiche, dei servizi, degli interventi, delle risorse e sulla valorizzazione


del capitale relazionale, al fine di accrescere la qualità della vita nelle comunità locali. Obiettivo strategico della nuova programmazione regionale è quello di superare l'attuale frammentazione e settorializzazione, attraverso un rafforzamento della programmazione integrata, del monitoraggio e della valutazione. Il consolidamento ed il rafforzamento dell'integrazione sociosanitaria si inserisce, quindi, in un percorso virtuoso volto ad evitare duplicazioni di interventi, ad un uso più efficiente ed efficace delle risorse professionali e finanziarie, alla prontezza, appropriatezza e continuità delle risposte a vecchi e nuovi bisogni puntando, nel contempo, sulla
prevenzione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero