Giuliano Cerulli torna a Terni per uno studio sulla ricostruzione del legamento crociato

Giuliano Cerulli torna a Terni per uno studio sulla ricostruzione del legamento crociato
TERNI Giuliano Cerulli, ritorna all’ospedale di Terni per uno...

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TERNI Giuliano Cerulli, ritorna all’ospedale di Terni per uno studio clinico sulla ricostruzione del legamento crociato anteriore. Questa volta sperimentando un nuova generazione di legamenti artificiali Lars. Il professore non è un nome nuovo a Terni. Ha diretto per diversi anni la clinica universitaria ortopedica dove sono approdati, proprio per l’alta professionalità ricostruzione del legamento crociato anche diversi giocatori di calcio oltre che di altre discipline sportive. Cerulli sarà sperimentatore principale del nuovo studio, con lui il dottor Matteo Tei come co-investigatore, il dottor Giuseppe Rusignolo  in qualità di responsabile tecnico scientifico, coadiuvati dalla equipe ortopedica diretta dal dottor Sandro Latini. Lo studio clinico è stato avviato in questi giorni su due pazienti presso la struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia del Santa Maria di Terni, condotto con la collaborazione dell’istituto I.R.T.A.L di Arezzo, è stato deliberato dalla direzione ospedaliera dopo la scrupolosa istruzione degli uffici competenti interni e a seguito dal parere favorevole espresso dal Comitato etico regionale dell’Umbria. I legamenti artificiali Lars per la sostituzione del legamento crociato anteriore sono utilizzati per la ricostruzione intra ed extra articolare di legamenti lesionati, principalmente per soggetti sopra i 40 anni con lesioni acute. Sono progettati per imitare le normali fibre del legamento anatomico, con fibre che resistono alla fatica e consentono la crescita perimetrale e  forniscono resistenza all’allungamento. «Si tratta di un’ulteriore dimostrazione - spiega la direzione dell’ospedale di Terni - di quanto il Santa Maria sia pronto ad accogliere progetti anche all’avanguardia dal punto di vista clinico, come in questo caso. La nostra soddisfazione è doppia visto che, dopo la chiusura dovuta alla pandemia, l’azienda ospedaliera ha previsto spazi dedicati alla attività chirurgica programmata che hanno permesso l’incremento delle sedute chirurgiche, potendo così permettere di eseguire anche gli interventi relativi a questo studio clinico. L’avvio del progetto rappresenta inoltre l’inizio di una preziosa collaborazione con il professor Cerulli, punto di riferimento in questo settore sanitario, che si avvarrà delle professionalità del Santa Maria, già di altissimo livello, con il supporto anche di tutto il personale di sala operatoria».

 

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Il Messaggero