Aule all'aperto, così Giove resiste al Covid

Aule all'aperto, così Giove resiste al Covid
GIOVE - Rispondere ai limiti con la creatività. Questo il...

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GIOVE - Rispondere ai limiti con la creatività. Questo il leitmotiv che ha guidato il pensiero e le azioni dei docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado di Giove che, sull'onda alle restrizioni anti-covid hanno lasciato fluire le idee e si sono inventati un nuovo modo di fare scuola. Ne è nato "Aule all'aperto", un progetto che ha coinvolto scuola e amministrazione comunale. Ogni classe ha avuto in gestione una piazza, un orto, un campetto da curare e, perchè no, migliorare. Una sorta di rinascita e di ritorno alla vita per un paese che, dopo 24 giorni da zona rossa vissuti durante la prima ondata Covid, sta cercando in se stesso la forza di rimettersi in piedi. «Durante l'estate - spiega Roberta Passone una delle insegnanti della primaria- con i colleghi abbiamo lavorato tantissimo, di pari passo con i regolamenti che venivano via via emessi eravamo alla ricerca di soluzioni alternative che potessero alleggerire sui ragazzi il carico, soprattutto emotivo, delle restrizioni vissute e future. Il nostro obiettivo era non far pensare ai bambini che la scuola fosse diventata solo controllo e attenzione alle norme». La soluzione è stata uscire, rompere gli argini in modo costruttivo e creativo. Perciò ieri, durante l'inaugurazione sul campo, al canto della filastrocca di Gianni Rodari «Dice un proverbio", le classi hanno attaccato i cartelli, ognuna il suo, che indicano la loro presenza in quello spazio. La piazza dei cento tramonti, quella del mercato, l'orto degli smemorati saranno un pò la loro casa e, come tale, i ragazzi hanno già pensato a personalizzazioni e migliorie. «Per esempio -continua Roberta- nell'orto degli smemorati metteremo dei cartelli che indichino le piante commestibili presenti. Con tanto di ricette consigliate per gustarle al meglio. In un altro caso i ragazzi disegneranno dei giochi a terra, come per esempio campana. O ancora, per invitare tutti ad avere più senso civico, in alcune zone saranno posti dei cartelli che raccomandano di raccogliere le deiezioni canine. I ragazzi della secondaria di primo grado poi- continua la Passone- hanno già avanzato richiesta all'Amministrazione per poter eseguire un murales». Un dialogo a tre voci, fra paese, scuola e amministrazione che vede non solo la possibilità di utilizzare gli spazi pubblici da parte dei ragazzi, ma anche un futuro di riqualificazione degli stessi. Nella quotidianità poi, in tutti gli spazi i ragazzi potranno svolgere non solo la ricreazione o le lezioni di educazione motoria, ma anche, soprattutto i più piccoli, attività didattiche programmate dalle insegnanti. «L'Amministrazione - ha spiegato l'assessora comunale alla scuola, Beatrice Bernardini - ha accolto con entusiasmo l'iniziativa. Ci è sembrata lungimirante, vista la sedentarietà a cui sono oggi costretti i nostri ragazzi e tenuto conto delle raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico nel promuovere attività all'aperto».

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Il Messaggero