Giovane calciatore muore in moto contro auto indagato per omicidio stradale l'autista

Alessandro Pedetti
Alessandro ha trent’anni. Li ha compiuti a Capodanno, chissà che festa gli hanno fatto gli amici. Ha viaggiato tanto, è stato anche dall’altra parte del...

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Alessandro ha trent’anni. Li ha compiuti a Capodanno, chissà che festa gli hanno fatto gli amici. Ha viaggiato tanto, è stato anche dall’altra parte del mondo. E poi è tornato a casa, a Corciano. Qui gli vogliono tutti bene. Lavora, gioca a calcio in Prima categoria e ha una moto. È allegro, Alessandro. Un bel ragazzo. Tranquillo. Una persona buona. Che da ieri, purtroppo, la sua famiglia e i suoi tanti amici possono solo piangere.

Perché Alessandro ieri mattina con la sua motocicletta è finito sbalzato sull’asfalto dopo lo schianto con un’auto lungo la strada di Lacugnano. Un incidente che non gli ha dato speranze: Alessandro Pedetti su quell’asfalto, alle 11.30 di un sabato mattina di caldo e sole, è morto sul colpo. A pochi chilometri da casa sua, su quella strada di case e colline, mentre da Olmo andava in direzione San Sisto, come l’autovettura con cui si è scontrato per cause ancora al vaglio della polizia municipale di Perugia. 
Sul posto, infatti, sono immediatamente intervenuti gli agenti della polizia locale, impegnati nei rilievi e nella ricostruzione dell’accaduto, per cui sarà utile anche la testimonianza di chi era lungo la strada solitamente abbastanza trafficata a quell’ora della mattina, come la versione dell’altro giovane alla guida della macchina, soccorso perché in stato di choc appena avuto conferma di quanto accaduto. 
Per lui, come da prassi ormai, si indaga per omicidio stradale. Sul luogo dell’incidente, un drittone più o meno all’altezza dell’incrocio con via dei Cavatori, sono arrivati anche i vigili del fuoco con la prima partenza dalla centrale di Madonna Alta per la rimozione dei mezzi e la messa in sicurezza della strada. Intervento immediato, chiaramente, anche per i sanitari del 118, allertati da chi ha purtroppo capito subito che le condizioni del motociclista erano gravissime. 
È caduto e non si muoveva più: tanto che all’arrivo dell’ambulanza è stato possibile solo certificare il decesso del giovane, morto nello schianto praticamente sul colpo. 
IL RICORDO 
«Devastante». Non riescono a dire altro i suoi tanti amici. Una morte devastante. «Inaspettata e sconvolgente». Nessuno vuole parlare, davvero troppo dolore. Ma un ricordo di Alessandro è necessario, è giusto, e si fanno forza, perché glielo devono. Perché se lo merita. Perché tutti vogliono far sapere quanto fosse una persona buona. «Gli volevano tutti bene. Era un ragazzo tranquillo. Corretto», dicono gli amici. Anche in campo. Pedetti era infatti l’attaccante del Capocavallo, Prima categoria. Dilettanti, ma di quelli che ci credono e che sui campi ci lasciano sudore e spesso anche qualche crociato. Ma Alessandro dalla sua squadra è ricordato anche per il fair play, per la sua correttezza. Buono e bravo anche con gli scarpini ai piedi. 

E alla notizia della sua morte, la pagina Facebook dei supporter del Capocavallo è stata listata a lutto. Ma senza neanche una parola o una spiegazione. Perché appena si nomina il giovane attaccante tutti si sciolgono nel pianto. Come i suoi familiari, i genitori e una sorella, ovviamente scioccati e senza fiato. Solo lacrime. Alessandro, dopo qualche anno in giro per il mondo - compreso diverso tempo a Melbourne, in Australia, dove aveva lavorato nel mondo della ristorazione - aveva da poco iniziato a lavorare insieme al suo papà, molto conosciuto nel Corcianese. Questa morte ha quindi gettato nello sconcerto e nel dolore un’intera comunità. Che adesso aspetta il giorno della commemorazione di Alessandro Pedetti, per porgere l’ultimo saluto a un ragazzo perbene. 
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Il Messaggero