Giostra della Quintana di Foligno, svelato il palio della Sfida del 18 giugno. È la “Rosa rossa – Fiore dell’Amore” dell’artista ucraino Mikola Matsenko

Giostra della Quintana di Foligno, svelato il palio della Sfida del 18 giugno. È la “Rosa rossa – Fiore dell’Amore” dell’artista ucraino Mikola Matsenko
FOLIGNO - Giostra della Quintana, l’artista del Palio della Sfida 2022, in programma il 18 giugno, Mikola Matsenko presenta la sua opera: Rosa rossa – Fiore...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FOLIGNO - Giostra della Quintana, l’artista del Palio della Sfida 2022, in programma il 18 giugno, Mikola Matsenko presenta la sua opera: Rosa rossa – Fiore dell’Amore.  «Il titolo dell’opera . viene spiegato - è la citazione di una canzone pop ucraina degli anni 60’ composta sullo sfondo del disgelo politico e allentamento della censura che ha caratterizzato il periodo sovietico di Khrushchev, durante il quale in Ucraina sono nate una serie di canzoni liriche, che combinavano poesia, elementi del folklore popolare e influenze occidentali. A partire da questa suggestione verbale, l’opera di Matsenko si configura come una visualizzazione dei simboli chiavi dell’amore nella sua espressione più romantica: сi sono le frecce, la spada che trafigge la catena, e, la rosa rossa appunto, simbolo dell’amore che sconfigge qualsiasi cosa. Non senza una velata ironia, l’opera sembra attingere all'immaginario carnevalesco della Giostra, dove i concetti legati alla velleità, onore e coraggio, espresse anche nel quadro, sono dei veri e propri obblighi morali piuttosto che simboli obsoleti di un passato».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero