Terni. Il regista Paolo Genovese rilancia gli studios di Papigno: «Spazi straordinari»

Terni. Il regista Paolo Genovese rilancia gli studios di Papigno: «Spazi straordinari»
Ci teneva proprio ad essere presente ad UmbriaLibri Paolo Genovese, scrittore, regista, David di Donatello nel 2016 per la sceneggiatura del film "Perfetti sconosciuti"....

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Ci teneva proprio ad essere presente ad UmbriaLibri Paolo Genovese, scrittore, regista, David di Donatello nel 2016 per la sceneggiatura del film "Perfetti sconosciuti".

Non c'è stato tempo per inserire il suo nome nei programmi cartacei della manifestazione, ma in Internet l'appuntamento di Umbialibri con Paolo Genovese c'è e le persone hanno affollato la sala del Caffè letterario della biblioteca comunale per assistere alla presentazione del suo ultimo libro "Il rumore delle cose nuove", pubblicato da Einaudi. Terni piace a Genovese, che la definisce città molto accogliente dove la gente ti fa sentire a casa in maniera semplice e diretta. La definisce anche molto viva e vivace, ma a ben guardare è stato colpito soprattutto dalla folla che si aggira per la biblioteca per assistere ai vari eventi in programma o scandagliare gli stand di libri allestiti nella chiostrina. Un bel vedere in verità.


«Io vedo Terni come una città umbra nello spirito, non mi sembra che ci sia nessun legame con Roma anche se da un punto di vista geografico sono città molto vicine. Ma Terni è un'altra cosa», precisa. Paolo Genovese è anche presidente di Umbria Film Commission e in questa veste parla della conca come una città che ha una potenzialità grandissima rappresentata dagli Studios di Papigno. «Quando sono entrato per la prima volta nei locali di Papigno sono rimasto davvero, non per modo di dire, a bocca aperta, gli spazi grandissimi, le sale. Un vero tesoro che va utilizzato in modo giusto», dice.


Ma come valorizzare quella che fino ad ora non si è rivelata una realtà produttiva? Il suggerimento è specializzarsi e sfruttare la vicinanza con Roma, trovare una chiave solo ternana. «C'è bisogno di dar vita ad una collaborazione con un produttore disposto ad investire o con un pull di produttori e poi bisogna rinnovarsi, adeguarsi alle esigenze attuali. Penso ad esempio alle moderne tecnologie, alla realtà virtuale. Iniziare ora a far ripartire dli studios non può prescindere dall'offrire un vantaggio tecnologico avanzato. Penso ad oltre oceano dove già si stanno utilizzando degli enormi schermi su cui è possibile proiettare l'immagine di una qualsiasi città e girarci scene. Questo significa un risparmio enorme, non si deve far andare sul posto tutta la troupe».

Cambio di scena arriva Fausto Brizi, regista, produttore cinematografico e scrittore anche lui ad UmbriaLibri per presentare il suo ultimo lavoro "Siamo scritti a matita", edito da Longanesi. I due si abbracciano con calore, la manifestazione ternana è anche questo. Si danno appuntamento a fine serata. Brizi difende col cuore il libro stampato, l'Ebook non darà mai le stesse emozioni. «Ne dico solo una, quando stai per terminare il libro di carta hai la sensazione di stare per arrivare al termine, ti si assottigliano le pagine sotto le mani, con l'Ebook non sai nemmeno a che punto sei».

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Il Messaggero