Il gelo siberiano ferma la nuova sfida di Lorenzo Barone: «A -55 gradi scoppiano gli pneumatici della bici, non posso andare avanti»

A tre giorni dal via si interrompe per ora il viaggio in solitaria del ventitreenne di San Gemini Lorenzo Barone, partito da Yakutsk, nella repubblica della Yakutia, per...

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A tre giorni dal via si interrompe per ora il viaggio in solitaria del ventitreenne di San Gemini Lorenzo Barone, partito da Yakutsk, nella repubblica della Yakutia, per percorrere in bicicletta oltre 2 mila 700 chilometri fino a Yuryung Khaya, lungo la strada più a nord del mondo. A fermarlo le ripetute forature, causate dalle basse


temperature, delle camere d'aria della bici, problema che già aveva rallentato la partenza.
«Sono tre giorni che vivo all'aperto - dice in un video sui social - e oggi di nuovo un'altra foratura. Non so più cosa fare, per adesso fermo il viaggio perché non posso andare avanti
così».
In questi giorni, spiega il giovane (che lo scorso inverno aveva già attraversato il polo del freddo siberiano), la
temperatura minima è stata -51 gradi e quella massima -42. «L'anno scorso ero sceso sotto i -50 gradi quattro-cinque volte - aggiunge -, mentre adesso sembra essere la norma. Le camere d'aria non tengono, dunque per ora fermo il viaggio. Se troverò una soluzione riproverò». I ricambi per la bicicletta sono disponibili infatti solo a ben 5 mila chilometri da dove si trova ora il giovane. «Ma tutto il resto dell'equipaggiamento funziona bene» sottolinea. L'ipotesi è quello di ritentare il viaggio a febbraio o marzo.

Il giovane aveva già percorso il deserto in bicicletta d'estate e poi aveva sfidato il freddo e la pandemia lo scorso inverno. Era bloccato in Siberia, dove aveva incontrato l'amore, una ragazza siberiana con cui ora sta passando il Natale.

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Il Messaggero