Si complica la fuga dalla guerra di Olichka, la promessa sposa che vuole tornare a Terni

Si complica la fuga dalla guerra di Olichka, la promessa sposa che vuole tornare a Terni
Sarebbero dovuti arrivare nella giornata di ieri ma il viaggio di ritorno verso Terni è stato molto più complicato del previsto. Una fila lunghissima alla frontiera...

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Sarebbero dovuti arrivare nella giornata di ieri ma il viaggio di ritorno verso Terni è stato molto più complicato del previsto. Una fila lunghissima alla frontiera tra la Moldavia e la Romania di profughi in fuga dalla guerra, come Olichka Ivanova, ha allungato i tempi del rientro in Italia di Fabio Lanfiuti Baldi e della sua promessa sposa. Lei ha lasciato la città di Poltava, a un centinaio di chilometri di distanza da Karkiv, sabato dopo aver trovato, a fatica, un “corridoio” considerato sicuro ed è riuscita a raggiungere la Moldavia domenica notte. Lui, partito da Terni, domenica l’ha raggiunta, non senza qualche imprevisto, nella notte tra lunedì e martedì. 

«La notte scorsa - raccolta Fabio Lanfiuti Baldi - è stata la prima in cui abbiamo dormito tutti in albergo, in un letto normale». Per Olichka è stato il momento della liberazione. «Si è abbandonata in un pianto ininterrotto – continua Fabio - un pianto liberatorio lasciando andare tutte le tensioni accumulate in questi giorni di fuga.  Olichka e le altre donne che sono con lei sono molto provate e spaventate».

La coppia arriverà a Terni nella tarda mattinata di oggi. Con i due ci sono anche l’amico ternano, Roberto Cappanera, che ha accompagnato Fabio, le due figlie di Olichka, due amiche, il nipote e il figlio di un’amica, due gatti e due cani.

Per i due bambini, uno di 10 anni e l’altro più piccolo, si porrà la questione dell’inserimento a scuola. Inserimento che alcuni bambini ucraini, arrivati nei giorni scorsi, hanno già fatto. «Alcuni ucraini – dice l’assessora comunale alla scuola, Cinzia Fabrizi – si sono rivolti direttamente alla scuole e alcuni bambini sono già stati accolti. Nel frattempo lo sportello che è stato aperto in piazza San Francesco ci aiuterà a fare una ricognizione su chi arriva e sulle sue necessità: se ha un posto dove stare, se ha bambini in età scolare; e di individuare eventualmente la scuola più vicina alla residenza». Rispetto ai bambini che sono andati a scuola "autonomamente", l’assessora Fabrizi fa sapere che verrà effettuata una ricognizione in tempi brevi presso le scuole. «Tutte operazioni – sottolinea l’assessora Fabrizi – che svolgeremo d’intesa con la Prefettura e l’Ufficio scolastico. L’obiettivo è anche quello di mettere insieme le esigenze e dare delle risposte, come per esempio organizzare un corso d’italiano per i bambini». Sul fronte sanitario, invece, è stato messo a disposizione il drive through di via Bramante per effettuare i tamponi a chi arriva dall’Ucraina. «Nel corso dell’incontro che si è tenuto martedì tra il Comune, le associazioni e i diversi soggetti coinvolti, è stato spiegato anche il ruolo dell’Asl – ha spiegato l’assessore al welfare Cristiano Ceccotti – e la necessità di consentire ai profughi l’iscrizione sanitaria».

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Il Messaggero