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TERNI Non c’è più pace nelle notti fornolesi. Continuano gli atti criminosi che ormai da settimane tengono svegli gli abitanti della frazione. Dopo gli incendi dolosi ai danni delle automobili, ben tre nel giro di una settimana, e un episodio di vandalismo sulla vetrata di una casa, negli ultimi giorni si è passati ai tentativi di effrazione e scasso. Ad essere attaccate, due abitazioni private. La prima, nella zona del monte. «Era notte fonda- ha raccontato il proprietario -stavo dormendo quando ho sentito un gran frastuono. Mi sono alzato e sono andato a vedere. Ho trovato il portone di casa mezzo sfondato ma nessuno in vista». Un episodio che ha suscitato sorpresa e perplessità fra gli abitanti perchè l’uomo, in paese lo sanno tutti, vive in compagnia di un cane di grossa taglia
. «Io stesso ho pensato che deve essere stato qualcuno che viene da fuori -ha commentato- e che non mi conosce. Oppure qualcuno che non sa bene quello che fa. Chi verrebbe a scassinare la porta di casa dove dorme un cane da guardia da cinquanta chili per poi scappare a gambe levate?» La notizia gira in un baleno fra i vicoletti della frazione e, se in prima battuta i più hanno annoverato l’episodio come il gesto inconsulto di qualche criminale che fortunatamente non ha saputo fare bene i suoi calcoli, dopo l’altra notte, quando a saltare è stato un altro portone, le opinioni hanno iniziato a cambiare. Questa volta è toccato ad una casa nel centro storico abitata da una famiglia con, anche qui, un grosso cane. «Erano circa le tre- racconta la donna- quando ho sentito il cane ringhiare come non era mai capitato. Ho chiamato mio marito e ci siamo alzati. Abbiamo trovato il cane furioso, piantato in mezzo al corridoio che ringhiava a più non posso e il portone di casa aperto». Anche in questo caso, nessuna traccia degli scassinatori. Anche in questo caso, il dubbio che fossero persone di fuori, che quindi non conoscono le caratteristiche delle famiglie che vanno a colpire, oppure, questo il pensiero sinistro che si sta facendo strada fra la gente, che dietro ci sia qualcuno in vena di fare “dispetti”.
Una teoria che aveva preso piede già alla luce degli incendi della scorsa settimana quando ad essere colpite erano state tre auto, tutte di diversi proprietari, tutte parcheggiate nel centro storico.
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Il Messaggero