Formare i giovani all'uso di internet: Il web tour del Moige fa tappa a Narni

Formare i giovani all'uso di internet: Il web tour del Moige fa tappa a Narni
NARNI - Arriva a Narni il web tour della campagna del Moige finalizzata a formare i giovani all’uso consapevole dei devices e della rete internet....

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NARNI - Arriva a Narni il web tour della campagna del Moige finalizzata a formare i giovani all’uso consapevole dei devices e della rete internet. Mercoledì 21 aprile, all’Istituto comprensivo "Narni Centro” si terrà l’Open Digital Day, una mattinata dedicata alla prevenzione dai cyber risk. Parteciperanno Anna Golini, dirigente scolastica, Tiziana Pacciaroni, assessore del Comune di Narni e Elisabetta Scala, vicepresidente del Moige, il movimento italiano genitori.

Narni è uno dei 10 comuni selezionati per il web tour nazionale della campagna “Giro dell’Italia: Centro Mobile di sostegno e supporto per le vittime di bullismo e cyberbullismo” promossa in collaborazione con Banca d’Italia.

Dall’analisi dell'istituto Piepoli emerge che il mondo dei ragazzi nel corso dell’ultimo anno si è concentrato nei 6 pollici del loro smartphone, che ha sostituito per quote rilevanti di ragazzi le chiacchierate con gli amici, le conversazioni in famiglia, e persino la televisione, che a volte, quasi come un camino digitale, riuniva la famiglia e generava occasioni di confronto e racconto.

Una tendenza all’isolamento molto più forte tra i ragazzi che frequentano le scuole superiori. 

Il 6 per cento dei giovani dichiara di aver scambiato foto personali con gli altri tramite i social, e il 30 di aver dato il proprio numero di telefono a sconosciuti.

Il bullismo è presente nelle scuole e fuori dalle scuole, tanto che quasi 6 bambini su 10 hanno assistito ad episodi di prepotenza, e quasi uno su due ha assistito ad episodi di cyberbullismo. Preoccupa che oltre la metà dei ragazzi che assiste a casi di bullismo non sa come comportarsi o fanno finta di niente.

Tra i ragazzi che hanno subito atti di bullismo, dominano scherzi telefonici, messaggi di minacce, insulti ma non mancano foto o video. I ragazzi, davanti a questi atti, si sentono arrabbiati (37%), soli (25%), isolati (23%). Uno stato d’animo che condividono 1 su 2 (48%) con i genitori, ed 1 su 4 con amici, ma solo il 14%  con i docenti. 

 

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Il Messaggero