Fontana di piazza Tacito, verso la posa dei mosaici

Fontana di piazza Tacito, verso la posa dei mosaici
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TERNI Sul tema fontane, fontanelle, fontanili, interessati ormai da tempo dal lavoro di sistemazione e ripristino in tutta la città e non solo, spicca l’esempio più rappresentativo, quello della fontana dello Zodiaco in piazza Tacito. A che punto sono oggi i lavori?«Le peripezie che il monumento ha vissuto, in effetti, sono state numerose nella sua storia recente, ma dopo rallentamenti, blocchi e una pandemia, Benedetta Salvati, in qualità di assessora ai Lavori pubblici e al Decoro urbano, dichiara che «I lavori procedono a pieno regime». E ricorda, tornando agli ostacoli passati: «Siamo intervenuti con responsabilità di fronte alle mille situazioni impreviste e imprevedibili che si sono palesate da agosto 2019 in poi» facendo riferimento in particolare al problema della creazione dell’accesso ai sotterranei della fontana, «situazioni che hanno apportato diverse varianti al progetto originale e ulteriori lavori da fare rispetto a quelli previsti. Tutte varianti necessarie perché, altrimenti, il grande sforzo che stiamo facendo non avrebbe mai portato a un lavoro a regola d’arte e duraturo», conclude. Ma oggi, quali sono le sfide? «Nella fase più complessa e delicata dell’intervento, che si avvia verso la conclusione», come precisa Benedetta Salvati, «I tecnici stanno lavorando alla ricostruzione integrale delle tubazioni di adduzione dell’acqua al piano del mosaico, alla stesura del fondo per l’impermeabilizzazione, sopra alla quale verrà realizzato un ulteriore massetto e su cui in seguito saranno posizionati i nuovi mosaici, che sono già pronti; infine, è prevista la prova del nuovo sistema di illuminazione. Il castello, infine, ancora in officina, verrà sottoposto la prossima settimana a zincatura e verniciatura». Le superfici musive, fiore all’occhiello della fontana, sono state realizzate, immancabilmente, con le rappresentazioni dei segni dello Zodiaco, come fu già nel primissimo progetto di Ridolfi e Fagiolo del 1932; proprio all’insegna di questa tradizione, ripristinando questo monumento, Terni potrebbe tornare a essere «non solo la città tra le acque, come suggeriva il nome Interamna, ma anche la città delle acque», per usare una vecchia espressione di Benedetta Salvati.

 

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Il Messaggero