Fontana di piazza Tacito, "C'è la ruggine: fermatela"

Fontana di piazza Tacito, "C'è la ruggine: fermatela"
«La fontana dello Zodiaco va fermata, la ruggine prodotta dal cestello metallico, appena ricostruito denota una pessima esecuzione. E’ inutile e dannoso insistere a...

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«La fontana dello Zodiaco va fermata, la ruggine prodotta dal cestello metallico, appena ricostruito denota una pessima esecuzione. E’ inutile e dannoso insistere a negare la verità». L’assessore regionale alle opere pubbliche, Enrico Melasecche, rompe gli indugi e denuncia quello che era un po’ sotto gli occhi di tutti. Già nelle scorse settimane “Il Messaggero” si era occupato dello stato di salute della fontana di piazza Tacito dove i mosaici avevano assunto un colore marroncino. Dopo qualche giorno e una pulizia immediata, i mosaici sono tornati più “chiari” ma il problema è rimasto. In quell’occasione, nel pieno della campagna elettorale, gli uffici di Palazzo Spada avevano fatto sapere che per l’estate era già in programma una manutenzione straordinaria del manufatto. Manufatto il cui recupero è costato un milione 990 mila euro, di cui quasi la metà stanziati dalla Fondazione Carit, 600 mila dall'amministrazione comunale e oltre 200 mila euro dall'Asm.

A denunciare che cosa sta succedendo è l’assessore regionale Melasecche che nel 2018, all’epoca assessore comunale ai lavori pubblici, si attivò per sbloccare lo stallo intorno alla riqualificazione della fontana. «Da vari mesi si sono notate delle anomalie al castello metallico ricostruito ex novo da una ditta incaricata dal relativo sponsor», dice Melasecche che parla di due ordini di problemi: «la vernice bianca sulle superficie zincata comincia a perdere pezzi vistosissimi e dalle lame da cui sgorga l’acqua ha cominciato a formarsi una ruggine sempre più invadente e consistente tale da insozzare in modo terribile l’acqua che ricade sui mosaici cominciando gradualmente a coprirli di una patina prima giallastra, oggi rossastra». 

Per l’assessore regionale «la Fontana va fermata immediatamente. E’ inutile continuare a raccontare teorie balzane perché è evidente anche ai più sprovveduti che il castello è stato eseguito male, ma, aggiungo, da troppi mesi si sono continuate ad inventarsi scuse ridicole in merito al da farsi». E poi la stoccata all’ex sindaco Latini e alla sua vice Salvati, «assessore e sindaco – dice Melasecche - forse avrebbero dovuto prendere molti mesi fa l’unica decisione possibile, scomodissima in campagna elettorale, quella di ammettere il problema affrontandolo a viso aperto di fronte alla città».

Ma l'attuale giunta non ci sta a farsi dire che fare. Il vicesindaco, Riccardo Corridore rassicura Melasecche circa il fatto «che le sue indicazioni sono state prese in esame dalla nuova giunta prima delle sue esternazioni.  Fa piacere quindi che, pur essendo esponente di un partito - la Lega - che a Terni non è presente in consiglio comunale, appoggi le nostre iniziative. Auspichiamo una collaborazione dello stesso Melasecche - conclude il vicesindaco  - e con la medesima intensità, sulle problematiche che riguardano la città di Terni a livello regionale, sinora troppo penalizzata dalle scelte del governo di centrodestra che definire inadeguate per il nostro territorio è un complimento».

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Il Messaggero