Foligno, rissa durante le prove della Quintana: Disciplinare al lavoro. Innocenzi rischia di non correre la Sfida

Il presidente Metelli: «Episodio lontano anni luce dalla storia della nostra manifestazione». Il sindaco Zuccarini: «Fatti intollerabili»

Il presidente Metelli e Innocenzi durante la premiazione per una vittoria del Pertinace
FOLIGNO - Giostra della Quintana de La Sfida a rischio...

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FOLIGNO - Giostra della Quintana de La Sfida a rischio partecipazione di Luca Innocenzi, portacolori del rione Cassero. Tutto è appeso alle decisioni della Commissione di Giustizia e Disciplina che è già al lavoro per valutare i fatti di domenica che ha coinvolto rionali di Cassero e Morlupo. Lo stop al campione, coinvolto e tra i denunciati, è una delle possibilità che potrebbe concretizzarsi dopo la rissa in tribuna durante le prove dove sono volati cazzotti e anche un cavalletto usato per colpire. Per la fiammata di violenza sono state denunciate 5 persone con l’accusa di rissa aggravata e altre cinque sono in fase di identificazione. Il rione Morlupo, guidato dal priore Andrea Batori, aveva chiesto l’attivazione della Commissione Giustizia e Disciplina dell’Ente Giostra Quintana. Che è già al lavoro.  A spiegare lo stato dell’arte della giustizia quintanara è una nota di palazzo Candiotti arrivata ieri pomeriggio. «In riferimento agli eventi accaduti la sera del 4 giugno-spiega la nota- l’Ente Giostra della Quintana di Foligno non può che esprimere la più profonda e netta condanna di ogni violenza. Tali episodi sono in totale contraddizione con i valori della nostra Festa e con la vera cultura quintanara. Ciò premesso e parallelamente all’indagine giudiziaria in corso, nel rispetto delle norme statutarie e dei regolamenti, la Commissione Giustizia e Disciplina dell’Ente si è già attivata per valutare i profili di responsabilità in capo ai soggetti che risultassero coinvolti negli incidenti». Naturalmente nella nota ci sono anche le parole del presidente dell’Ente Giostra Domenico Metelli. «Sono profondamente deluso e amareggiato, come tutto il popolo della Quintana, per quanto accaduto domenica. L’episodio che si è verificato - ha detto Metelli - è lontano anni luce dalla storia della nostra manifestazione. L’Ente ha posto in essere tutto quello che era nelle sue facoltà e confido nella celerità e nella certezza della giustizia. Rimane in ogni caso solida la stima e la fiducia nei Priori e nei due popoli dei Rioni coinvolti».  Il procuratore di Palazzo Candiotti, l’avvocato Emanuele Guerrini, ha attivato un’istruttoria tesa a reperire tutto ciò che riguarda i fatti oggetto dell’inchiesta quintanara. Si tratta di una indagine che serve a definire “la notizia di reato” che, una volta composta, finirà davanti alla Commissione Giustizia e disciplina che procederà col giudizio. La procedura prevede l’audizione delle persone interessate e degli eventuali testimoni a carico e discarico. Poi ci sarà il verdetto.  Sui fatti di domenica è intervenuto, con parole molto dure, anche il sindaco Stefano Zuccarini: «Si tratta di eventi che fanno male alla città. Fatti intollerabili che non possono in alcun modo essere giustificati. Una volta accertate le responsabilità vanno presi tutti i provvedimenti del caso affinché situazioni del genere non si ripetano. Così come, di conseguenza, vanno sanzionati certi comportamenti. Ardore e combattività vanno lasciati sul campo».
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Il Messaggero