Foligno, riorganizzazione delle Diocesi si schierano Pro Foligno e Consulta delle Associazioni Culturali

Foligno, riorganizzazione delle Diocesi si schierano Pro Foligno e Consulta delle Associazioni Culturali
FOLIGNO - Riorganizzazione delle Diocesi umbre e futuro di quella...

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FOLIGNO - Riorganizzazione delle Diocesi umbre e futuro di quella di Foligno, intervengono la Pro Foligno (per il Comitato direttivo Luca Radi) e la Consulta di Coordinamento delle Associazioni Culturali di Foligno con Paolo Battaglini, Massimo Metelli, Alfredo Ottaviani e Luca Radi. “Al clima di incertezza e precarietà – viene spiegato - di questo grave momento, per la città si aggiunge l’interrogativo sul futuro della nostra diocesi. Abbiamo appreso del trasferimento nella diocesi di Orvieto-Todi del nostro vescovo monsignor Gualtiero Sigismondi senza avere parallelamente notizia di chi lo sostituirà. La sua presenza vigile e costante negli ultimi 12 anni ha dato forza al tessuto cittadino rinsaldando valori di solidarietà sociale, accrescendo l’arricchimento personale nella fede da custodire e alimentare ogni giorno vivendola come continua scoperta e accettazione di sè e dell’altro. E’ una comunità dunque che – viene ricordato - di giorno in giorno ha camminato con la Sua guida attenta e discreta, mai invasiva, certo rassicurante. Quale significato dunque dare a questo momento di silenzio delle autorità preposte? Storicamente il nostro patrono è San Feliciano Vescovo, tale figura è proprio connaturata alla storia della città. Sulla sepoltura del Vescovo martire nasce la Civitas sancti Feliciani, il nucleo forte della città moderna. E’ proprio Feliciano Vescovo che diffonde il messaggio cristiano in particolare verso la terra di Assisi fino all’area del Trasimeno dove ancora oggi una località porta il suo nome: San Feliciano del lago; non esclusa ovviamente la tradizione che lega il Vescovo Feliciano a Sant’Emiliano a Trevi e a San Valentino a Terni. L’antico legame della città del Vescovo Feliciano, rinsaldata con Francesco che pubblicamente esplicita proprio davanti al duomo di Foligno la sua volontà profonda di legarsi a “ madonna povertà. Tali riferimenti spirituali, profondamente radicati nella coscienza della città – spiegano ancora - e nella sua realtà storica e artistica testimoniati dalle monumentali architetture, dai numerosi e qualificati dipinti, dalle sculture, dai codici, dai preziosi incunaboli. In questo momento così delicato, in cui ognuno è portato a temere dei gravi eventi che sono nel mondo e per la propria realtà, è importante avere cognizione di ciò che sta per avvenire nel nostro contesto sociale e spirituale. Auspichiamo dunque di essere resi consapevoli di quanto progettato nel quadro delle diocesi umbre per poter riflettere sulle decisioni e poter anche se possibile, collaborare alla loro migliore attuazione, nella quale siamo e saremo comunque coinvolti”.ri
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Il Messaggero