Foligno, carcere per il terrore dei pensionati rapinati con l'uso del sonnifero

Foligno, carcere per il terrore dei pensionati rapinati con l'uso del sonnifero
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FOLIGNO – Bella, accattivante, modi educati: in una parola diabolica. E’ l’identikit di una rom, che risiede nel comprensorio di Foligno che, già in carcere a Capanne di Perugia, è stata raggiunta da una nuova ordinanza di custodia cautelare in eseguita dal settore anticrimine del Commissariato di Foligno.

I FATTI
​Alla donna il Commissariato di Foligno, e quindi la Procura di Spoleto, contestano quattro episodi, tra tentati e compiuti, di rapine in danno di anziani che, prima di venir depredati, sono stati narcotizzati. In due casi lo storidimento causato ha determinato conseguenze gravi per le vittime. In un episodio una anziana è caduta dalle scale a causa del torpore causato dallo stordimento con l'impego di sostante chimiche. Nel secondo la vittima ha avuto addirittura ictus che l'ha immobilizzata per lungo tempo. Tutti i fatti, conseguenti la presentazione di denunia al Commissariato, sono stati riassunti dalla polizia, guidata dal vicequestore aggiunto Bruno Antonini, in una dettagliata relazione che è stata inviata alla Procura. Il magistrato titolare del fascicolo ha chiesto al Gip l'emissione dell'ordinanza che, alla luce delle risultanze, è stata concessa.
LA TECNICA
​Dalle indagini è emerso che la rom, mediante modi affabili quanto convinceti, avvicinava le vittime sulla porta di casa spacciandosi per una parente lontana o una consocente. Così facendo riusciva ad entrare in casa epoi, con la scusa di un brindisi, metteva la sostanza (il principio attivo riscontrato è la benzodiazepina) che poi causava lo storidimento dlele vittime. Insieme alla rom c'era in lacuni casi il figlio e in altri soggetti diversi col ruolo di complici.













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Il Messaggero