Foligno, in ospedale arriva la casa delle associazioni

I protagoinisti dell'iniaziativa all'ospedale di Foligno
FOLIGNO - Oncologia, urologia, telemedicina, “Casa delle...

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FOLIGNO - Oncologia, urologia, telemedicina, “Casa delle Associazioni”. Sono gli ambiti in cui la sintesi tra Usl 2, Ospedale “San Giovanni Battista” e Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno ha portato ad importanti risultati con al centro sempre la persona. A dettagliare le tante importanti novità messe in campo ci hanno pensato Pietro Carsili (direttore generale Usl 2), Monica Sassi (presidente Fondazione Carifol) e Mauro Zampolini (direttore dell’ospedale). Gli interventi posti in essere hanno preso le mosse dalle necessità dal punto di vista della parte sanitaria ed hanno avuto una positiva evoluzione con la progettuale e l’impegno economico messo a disposizione dalla Fondazione Carifol. Gli interventi realizzati in ambito “Oncologia” hanno riguardato Iort (la radioterapia intraoperatoria), psiconcologia, palestra oncologica; per l’urologia: litotritore e riabilitazione pelvi-perineale (sclerosi multipla e altro); telemedicina: kell, dnm (trasfusioni, riabilitazioni, demenze, supporto psicologico), teledialisi. Chiude l’elenco la nuova “Casa delle Associazioni” che ha trovato la sua sede al piano terra dell’ospedale negli spazi che in precedenza accoglievano la farmacia interna del “San Giovanni Battista”. In tema di telemedicina molto è stato fatto e molto altro si farà. Basti pensare, è stato ricordato, che è attivo il progetto di telestroke e teleconsulto e che questa modalità è stata impiegata durante il Covid per supporto sclerosi multipla per la quale è in essere il “Progetto Sostiene”. Tra i progetti attivi ci sono: supporto demenze, ambulatorio riabilitazione, trasfusioni a Domicilio e donazione del sangue. L’elenco annovera poi la Telemedicina Medicina Interna, la Telecardiologia (da attivare la parte di telemedicina), la continuità assistenziale in neuroriabilitazione (parzialmente in atto), Telepneumologia (progetto fatto ma da attivare), Teledialisi (già attivo da diversi anni, da potenziare e mettere a sistema), Terapia del Dolore (da attivare). Tutti elementi d’intervento, questi, che ovviamente non sostituiscono il rapporto in presenza tra medico e paziente ma che contribuiscono alla gestione di un problema senza che il paziente stesso debba essere spostato e trasportato verso quella o latra struttura. Basti pensare che le dotazioni contemplano anche un totem con telecamera ad altissima risoluzione che consente di avere un quadro ben chiaro della situazione da affrontare per poi decidere il trattamento migliore e, laddove necessario, l’ospedalizzazione.

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Il Messaggero