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FOLIGNOI - Rifiuti abbandonati a bordo strada, si moltiplicano i casi in diverse, e spesso anche nuove, zone della città. Si parte da via Lazio dove un cassonetto stradale destinato alla raccolta del vetro è stato trasformato in un mini depositi di rifiuti domestici. C’è una vecchia poltrona e diversi sacchetti di immondizia lasciati in strada. Passando poi nella zona che da Scanzano va verso Acquabianca a bordo strada c’è un continuo deposito di rifiuti domestici che vanno da resti alimentari, immondizia generica, vecchio mobilio e accessori e molto altro. Si passa alla zona di campagna di Casone, in particolare in zona via Cupa. Li c’è il caso più clamoroso. Infatti, a ridosso di un vecchio casolare, a margine della strada pubblica, ci sono materassi, sfalci di verde, potature, plastica, lattine, carta cartine, sacchi neri e via dicendo. Altra tappa è la ciclabile di Sterpete, In quell’area bellissima, frequentata da ciclisti e pedoni qualcuno ha pensato di scaricare un importante quantitativo di detriti da demolizione nel bel mezzo della campagna. Cambiano le abitudini degli abbandonatori seriali di rifiuti. Mentre, purtroppo, restano un must le zone di abbandono in periferia, adesso si prendono di mira intere aree urbane. Quelle raccontate, raccogliendo le segnalazioni dei cittadini, vengono periodicamente prese di mira. E spesso anche in barba ai controlli. Basti pensare che in via Cupa ci sono anche diversi cartelli che segnalano la presenza delle telecamere di sorveglianza, nello specifico fototrappole, ma evidentemente c’è chi non se ne cura minimamente. Va detto che i controlli ci sono e le multe pure. Però c’è anche chi questi cattivissimi comportamenti continua a tenerli. Il tutto in barba alla collettività. Perché la rimozione dei rifiuti, qualora non venga individuato l’abbandonatore, va a carico della fiscalità generale. E i cittadini onesti che effettuano la raccolta differenziata dei rifiuti cominciano ad essere davvero stanchi di questi mondi di fare. La questione più assurda è che i centri di raccolta distano al massimo 20 minuti in auto dai diversi siti di abbandono. Tutti i materiali che man mano vengono individuati, ad esclusione ovviamente del cemento-amianto, sembrano rientrare nelle categorie conferibili al centro di raccolta e quindi, per l’ennesima volta, non si comprendono le ragioni di tali comportamenti. È di tutta evidenza che, in forza di alcuni sacchi in plastica di colore blu, che le diverse aree prese di mira, come l’intero viale Firenze, sono state già visionate dal servizio di ispettore ambientale della Valle Umbra Servizi cui ha fatto seguito l’attivazione delle procedure del caso previste in situazioni del genere. Nonostante tutto ciò c’è chi ancora, e si tratta evidentemente di un numero ridotto di soggetti, continua a tenere comportamenti del tutto scorretti che violano leggi, norme e regolamenti che vengono, invece, rispettati dalla quasi totalità dei cittadini che effettuano la raccolta differenziata.
Il Messaggero