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FOLIGNO - Violenza sessuale ai danni della compagna de maltrattamenti in famiglia nei confronti della donna e dei tre figli della coppia. Sono le ipotesi di reato che hanno fatto scattare, a carico di un 46enne, la misura cautela del divieto di avvicinamento e comunicazione. I maltrattamenti, stando a quanto accertato dall’indagine condotta dal Commissariato di Foligno, guidato dal vicequestore Adriano Felici, sono durati anni. L’uomo è ritenuto essere responsabile del reato di violenza sessuale ai danni della compagna, nonché di maltrattamenti in famiglia nei confronti di quest’ultima e dei tre figli della coppia. Dagli accertamenti investigativi eseguiti dai poliziotti – costantemente coordinati dalla Procura della Repubblica di Spoleto – è emerso che l’indagato, per anni, ha maltrattato la donna, insultandola, facendole pesare la condizione di non autosufficienza economica, denigrandola come madre e mettendone in discussione la fedeltà. In alcuni casi, la vittima è stata oggetto di percosse e aggressioni fisiche, situazione che le hanno ingenerato un crescente stato di ansia e paura. Nel corso delle indagini, peraltro, è emerso che numerosi episodi di violenza si sono verificati anche in presenza dei tre figli della coppia, i quali, in più occasioni, sono stati oggetto di minacce e denigrazioni a loro volta. Dagli approfondimenti dei poliziotti è emerso, inoltre, che l’indagato, in numerosi episodi, ha imposto rapporti sessuali alla vittima che, per timore di subire delle ritorsioni o reazioni violente, ha subito le intenzioni del compagno. Esasperata dalla situazione, la donna ha infine chiesto aiuto agli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza di via Garibaldi. I conseguenti accertamenti investigativi hanno dato riscontro al racconto della donna, circostanza che ha indotto la Procura di Spoleto a richiedere l’applicazione di una misura cautelare a carico del 46enne. Il gip di Spoleto, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari in ordine ai delitti contestati, ha emesso a carico dell’indagato un’ordinanza cautelare applicativa della misura del divieto di avvicinamento all’abitazione, al luogo di lavoro ed a tutti gli altri luoghi abitualmente frequentati dalla donna e dai tre figli. All’indagato, inoltre, è stato prescritto di astenersi da qualsiasi forma di comunicazione con tutte le persone offese dal reato di maltrattamenti in famiglia.
Il Messaggero