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FOLIGNO - Ladri in azione all’interno dell’abitazione dell’avvocato Guido Bacino. Raggiunto da Il Messaggero il legale ha così riassunto l’accaduto: “Sabato sera – ha detto – ho fatto rientro a casa ed ho avuto qualche difficoltà ad aprire la porta d’ingresso verificando poi che, dall’interno, era stata posizionata, a mo’ di blocco, una sedia. Una veloce verifica non ha fatto emergere nulla di apparentemente anomalo. Quando, però, ho raggiunto la zona notte ho trovato tutto a soqquadro per poi scoprire che la cassaforte presente nell’abitazione è stata violata utilizzando un potente frullino. Sto facendo l’inventario per capire cosa manca. Di sicuro, da un mobile, è stato sottratto – conclude - un prezioso orologio da polso”. Il furto, come detto commesso sabato, potrebbe esser stato compiuto tra le 16.30 e le 18, quindi di giorno. La scelta dell’orario potrebbe non essere causale poiché il rumore prodotto dal frullino, in quella fascia oraria, potrebbe esser stato ritenuto da qualcuno che potrebbe averlo avvertito come un fase di un intervento di manutenzione o di bricolage. Chi ha agito – non è ancora chiaro se si tratti di un “solitario” o più persone, s’è introdotto nell’immobile composto da più appartamenti, passando dalla strada per poi arrampicarsi su una piccola tettoia ed ha quindi raggiunto il terrazzo di casa dell’avvocato. Poi, dopo aver forzato un accesso, è iniziata la razzia. L’avvocato Bacino ha voluto anche lanciare un appello: “Se qualcuno ha visto qualcosa di strano mi può avvisare”. Ciò in forza dell’orario presunto del colpo e del fatto che chi ha agito è passato dalla vicina strada senza dimenticare che l’abitazione è situata in una zona della periferia cittadina non isolata e caratterizzata dal transito di persone e veicoli. I fatti sono stati segnalati ai carabinieri per gli accertamenti e le indagini del caso. Un elemento importante potrebbe emergere dall’analisi del modus operandi impiegato da chi ha messo a segno il colpo. Fascia oraria e tipo di arnese usato per devastare la cassaforte potrebbero infatti costituire una firma utile a risalire all’identità di chi è entrato in azione. La tecnica, negli anni passati, per un periodo definito è stata utilizzata per colpire abitazioni scelte a caso in zone diverse e spesso molto distanti tra loro della città.
Il Messaggero