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FOLIGNO - A Foligno è in sosta, in attesa di interventi di manutenzione, la locomotiva a vapore utilizzata nel film “La vita è bella” di Roberto Benigni. Si trova nell’area della stazione ferroviaria dove ha la sede cittadina la Fondazione ferrovie dello Stato e dove opera l’associazione “Turno C” realtà nata dal 2016 e da sempre impegnata nella conservazione dei treni storici. A raccontare di cosa si occupa “Turno C” è il suo presidente, Lorenzo Giacchi. “Ci occupiamo – dice Giacchi a Il Messaggero – di circa 40 pezzi di storia ferroviaria ed in questi giorni anche della locomotiva a vapore che è utilizzata nelle riprese del film “La vita è bella”. Ci sono testimonianze div arie epoche che compongono la storia ferroviaria che vanno dai locomotori a vapore fino alla littorina toccando molte altre tipologie di treno o di vettura. Questo di Foligno – prosegue – è l’unico hub di fondazione Fs che non è concepito come allestimento museale ma è un fulcro che accoglie i cosiddetti materiali in attesa di restauro e svolge in questo un ruolo importante. In questi ambienti non ci sono soltanto treni o carrozze ma anche elementi, anche questi storici, legati ad esempio, ai vecchi comandi manuali di azionamento degli scambi che oggi – conclude - hanno lasciato il posto all’elettronica”. L’associazione “Turno C” è stata fondata nel 2016 da Lorenzo Giacchi, Raffaele Zampella e Tito Tordoni ed è nata per la conservazione del patrimonio storico ferroviario, in particolare della regione Umbria, ed oggi conta su 14 componenti. Per conoscere l’attività, i programmi e i progetti dell’associazione basta digitare www.turnoc.it potendo entrare così in un mondo, che pure dal lato virtuale del web, trasuda di storia da tutti i punti di vista. Una storia, appunto quella ferroviaria, che è uno degli elementi fondanti del Dna di Foligno. L’elemento Ferrovie in tutte le sue declinazioni è il nodo centrale di Foligno. Tanto quello fatto di rotaie, poiché Foligno è l’unico nodo ferroviario dell’Umbria, quanto quello più squisitamente popolar-cittadino in quanto non c’è un folignate che in casa non ha avuto, o non ha, un ferroviere. Una bella esperienza, quella portata avanti da “Turno C” soprattutto in chiave di perpetuazione della memoria più viva che mai. Basti pensare, ad esempio, che le locomotive a vapore di fatto non si sono mai fermate dalla loro entrata in funzione che risale in qualche caso al 1914-15 o al 1922. Ed una di quelle locomotive, grazie a “Turno C” e alla Fondazione Ferrovie dello Stato, ha accompagnato Babbo Natale, fino a prima dello stop imposto dalla pandemia, alla stazione di Foligno per il “Natale di Solidarietà” organizzato in collaborazione dalla Caritas Diocesana di Foligno e dalla Polizia Ferroviaria di Foligno.
Il Messaggero