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FOLIGNO - “Siamo stati costretti a blindare l’accesso alla taverna per evitare le continue scorribande di vandali che imbrattano i muri dei palazzi storici a colpi di bomboletta spray, bivaccano favoriti dal buio. Non si può più andare avanti così. Questo angolo di Foligno parte da Corso Cavour, attraversa via del Campanile e si apre verso il Parco dei Canapè da un lato e piazza san Francesco dall’altro, merita maggiore attenzione”. A prendere posizione, con educazione ma con la fermezza dovuta all’esasperazione per problemi ad oggi irrisolti, è Elisabetta Maggi Leoncilli Massi priore del rione Morlupo. La questione riguarda proprio il palazzo dove ci sono la taverna e la sede rionale. Tra il grande portone di legno che fa da accesso alla taverna e via del Campanile c’è una sorta di piccolo androne scambiato troppe volte per un’area di bivacco dove vengono lasciati resti di cibo, bottiglie di vetro sigarette e altro. La strada è servita dalla pubblica illuminazione ma ci sono punti, come la zona dove si affaccia il piccolo androne, che restano eccessivamente in penombra favorendo la presenza di persone indesiderate. “In diverse situazioni – ricorda il priore – abbiamo avuto anche vere e proprie violazioni in danno della taverna con soggetti che dopo essersi introdotti hanno imbrattato alcuni spazi a colpi di vernice spray. Abbiamo chiesto un potenziamento dlela pubblica illuminazione che è un deterrente importantissimo per fiaccare chi ha in animo comportamenti scorretti, ma tutto è rimasto lettera morte. Siamo stati costretti ad installare a nostre spese un faretto che si accende al crepuscolo e che oltre ad assolvere alla nostra esigenza rionale offre anche un punto luce di riferimento per chi passa da quelle parti potendosi sentire così più sicuro. Siamo stati anche costretti a blindare, con una rete provvisoria del tipo di quelle da cantiere il piccolo androne d’accesso che conduce al portone d’ingresso della taverna. Lo abbiamo fatto perché davvero stanchi di dover riparare i danni causati da chi non ha a cuore decoro urbano e non mostra alcun senso civico. Basta fare due passi per vedere cosa è stato causato lungo via del Campanile a colpi di vernice spray. Qui – ricorda ancora Maggi Leoncilli Massi – non è una questione di bandiera e non si tratta nemmeno di una polemica pretestuosa. Questo discorso, replicabile anche per altre zone di Foligno, ruota intorno ad un concetto semplice ma per molti complicato: il rispetto della città e della tutela della immagine.
Il Messaggero