FOLIGNO “Stiamo iniziando a ragionare insieme alla famiglia Picuti per concretizzare un progetto per ricordare Ariodante Picuti, presidente onorario della Giostra della...
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L’IDEA
L’idea su cui si sta iniziando a ragionare potrebbe muoversi entro confini particolari, che poi sono quelli all’interno dei quali l’azione di Picuti presidente della Quintana e quintanaro fino all’ultimo, s’è sempre mossa: la correttezza, la concordia e la sana competizione basata sul confronto con il concorrente considerato sempre avversario ma mai nemico. A chi sarà conferito quel premio, se il progetto rispetto al quale si stanno ponendo le prime basi dovesse divenire concreto, è ancora troppo presto per essere detto. Si potrebbe immagina un riconoscimento ad un quintanaro, ad un cavaliere o ad un rione. Certo è che Ariodante Picuti parlava sempre del “binomio cavallo e cavaliere” come anima più vera della Giostra della Quintana di Foligno. Un pensiero, quello verso il binomio, che l’ha visto a più riprese spendersi in prima persona per la realizzazione in città di un monumento dedicato proprio ai campioni di Giostra, appunto il binomio riassunto dalla simbiosi tra cavallo e cavaliere.
AVVOCATO GIORNALISTA
Il rapporto e l’amore tra Ariodante Picuti e la sua terra da Foligno all’amata Nocera Umbra di cui fu sindaco, passando per Bevagna e per tutte le realtà dell’Umbria, regione di cui fu anche consigliere provinciale e primo vicepresidente del neonato consiglio regionale passa oltre che per l’impegno di uomo, avvocato e politico anche per il suo ruolo di giornalista. Fu infatti corrispondente de Il Messaggero proprio da Nocera Umbra. A testimonianza di quell’ulteriore impegno la famiglia Picuti conserva ancora la tessera di riconoscimento rilasciata da il Messaggero al “dottor Ariodante Picuti, corrispondente in Nocera Umbra” e datata 20 settembre 1950. A sessantasette anni dalla data di quel documento torna attualissimo anche l’aspetto di giornalista, e profondo lettore di giornali, di Ariodante Picuti. Fino all’ultimo ha letto moltissimo di cronaca, di politica, di cultura e soprattutto si soffermava spessissimo in quella che nei giornali è stata sempre la terza pagina. Ora dopo la sua scomparsa si sta lavorando per realizzare un momento importante affinché la sua figura, il suo legame con il territorio e i territori, il suo impegno professionale, il suo concetto di famiglia e di fede che viveva quotidianamente, e l’amore per la Quintana possano essere perpetuati ed approfonditi. Nei prossimi mesi si consoceranno ulteriori dettagli rispetto all’iniziativa che la Quintana vuole portare avanti e per la quale ha avviato i primi contatti con la famiglia Picuti. “Ci siamo dato un paio di mesi – chiosa Metelli – per definire alcuni punti e poi si deciderà”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero