Foligno, donna salvata dalle fiamme. «Ringraziamo due eroine»

Da sinistra: Rita Casciola, Mimoza Kuqi Behluli, Paola Casciola
FOLIGNO - «Alla Ricerca delle eroine della strada di Ponte...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FOLIGNO - «Alla Ricerca delle eroine della strada di Ponte Centesimo: Un Appello al Coraggio e alla Gentilezza. Il 15 marzo, intorno alle 18.30, presso la strada di Ponte Centesimo, un episodio di coraggio e umanità ha segnato le vite della mia famiglia. Due sante donne hanno compiuto un gesto eroico salvando mia madre, intrappolata in un'auto in fiamme, sfidando il pericolo per portarla in salvo». È l’inizio del post, un vero e proprio appello via Facebook, che il folignate Alboro Behluli ha messo in rete per ritrovare le due samaritane che hanno salvato sua madre, la signora Mimoza Kuqi Behluli. Una vera e propria ricerca che, in breve, ha dato i suoi frutti. “La loro azione – prosegue il post - non solo ha salvato una vita ma ha anche rivelato la forza e la generosità che ancora abitano nel cuore delle persone. Se sei stata una di queste donne o conosci chi ha agito con tale nobiltà, ti prego di contattarmi. Desidero esprimervi la mia più profonda gratitudine personalmente”. Pochi giorni dopo le samaritane, che sono le sorelle Rita e Paola Casciola, si sono fatte avanti. In particolare Paola che scrive commentando l’appello via post: “Salve. Sono felice di sentirvi! Avevo cercato info tramite questa pagina ma il mio post non è stato pubblicato. Abbiamo semplicemente fatto quello che era normale fare: al posto di tua madre potevamo trovarci noi o chiunque altro…”. Non ha tardato ad arrivare anche la replica del figlio della donna salvata: “Se me lo permette di chiamarvi “Sante Donne”! Perché tali siete. Si é vero che avete fatto quello che andrebbe fatto è che ognuno di noi dovrebbe fare! Ma lo avete fatto mettendo a repentaglio la vostra di vita! È tutto ciò che avete fatto al giorno d’oggi non è per nulla scontato. Ciò vi rende onore e vi va riconosciuto. Mia madre sta bene e ne é uscita fuori illesa Grazie al vostro immenso gesto e coraggio non servono altre parole per ringraziarvi”. Un intervento essenziale, quindi, quello compiuto dalle due sorelle che ha evitato che la donna nell’auto in fiamme patisse conseguenze ad alto rischio. Tutto s’è risolto per il meglio e dopo la ricerca via Facebook, dal mondo social s’è passati a quello reale. Perché Alboro Behluli e sua madre Mimoza hanno voluto incontrare le sorelle Rita e Paola Casciola per dire loro un grande grazie per quello che hanno fatto. Un bel gesto davvero che spiega ancora una volta come c’è sempre più la determinazione a non girarsi dall’altra parte lasciando chi vive un momento di difficoltà a se stesso. È vero che Rita e Paola Casciola hanno “fatto quello che era normale fare” perché al posto della donna soccorsa poteva esserci chiunque. Ma è pure vero che non tutti hanno quella spinta interiore e anche quel coraggio che porta a soccorrere qualcuno rischiando anche personalmente. Il fatto poi che che nessuno dei protagonisti della vicenda risolta positivamente sapesse chi fossero gli altri ha aperto anche un fronte ulteriore: le samaritane volevano sincerarsi dlela condizioni della donna soccorsa la quale, a sua volta, cercava chi le ha salvato la vita. Il modo per ritrovarsi è arrivato via Facebook.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero