FOLIGNO - Si chiama “Il testimone” ed è il film russo che sta scatenando una serie di polemiche. Domenica 25 verrà proiettato nella sala rossa...
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IL PARTICOLARE
Ad organizzare l’evento è il “Fonte del Dissenso Umbria” e a spiegare di cosa si tratta è il portavoce Moreno Pasquinelli. «Voglio chiarire un punto – spiega Pasquinelli – e cioè che si tratta di un film e non di un prodotto di becera propaganda. Come tutti abbiamo il diritto, come fatto anche in altre città italiane, di far conoscere questa pellicola e ringraziamo il Comune per aver dato il patrocinio all’iniziativa. È un progetto che sta toccando diverse città d’Italia tra proiezioni concesse e altre negate. Vogliamo ribadire la libertà di espressione ricordano che il film si chiude con un invito alla pace».
LE REAZIONI
Sono state tante le reazioni legate alla concessione del patrocinio del Comune. Tra queste c’è quella di Tommaso Bori, segretario regionale del Pd. «Impediamo – dice Bori - alla propaganda di Putin di entrare nei palazzi comunali del nostro territorio. Chiediamo con forza al Comune di Foligno e al suo sindaco Stefano Zuccarini di ritirare il patrocinio alla proiezione del film Il testimone, un film finanziato dal Ministero della Difesa russo». A prende posizione poi è la Casa dei Popoli che: «invita il Comune a ritirare il patrocinio alla proiezione del film Il testimone, perché non abbiamo bisogno di creare ulteriori motivi di conflitto e dolore alla comunità ucraina e alla città tutta». Una ulteriore presa di posizione arriva dall’associazione “Insieme per l’Ucraina” che, in una lettera inviata al sindaco ha sollecitato «con urgenza la revoca del patrocinio comunale alla proiezione di “Il Testimone”. Tale azione rappresenterebbe un passo importante per affermare l’impegno del Comune di Foligno nei confronti dei diritti umani, della dignità individuale e della verità. Non lasci che la comunità di Foligno sia associata a iniziative che possono essere interpretate come un avallo a messaggi divisivi e nocivi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero