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FOLIGNO - «Assolto con formula piena perché il fatto non sussiste». È quanto ha stabilito ieri il Tribunale collegiale di Spoleto nei confronto dell’ex assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Foligno Graziano Angeli, difeso dall’avvocato di fiducia Luciano Ghirga. Angeli era stato rinviato a giudizio dal Gip di Spoleto. La vicenda ha riguardato fatti accaduti in via Campagnola e Ponte Antimo tra il 2008 e il 2016. E ha contrappone ad Angeli, Giorgio e Stefano Zuccarini, quest’ultimo all’epoca semplice cittadino e residente in zona e oggi sindaco di Foligno. Tre delle 4 ipotesi di reato a carico di Angeli erano già venute meno. La rimanente, relativa a “Rifiuto atti d’ufficio. Omissione” – articolo 328 codice penale – è stata derubricata al comma 2 che “punisce la condotta di omissione non motivata di atti richiesti”. Quest’ultimo punto è arrivato a sentenza ieri con il pronunciamento di assoluzione con formula piena. Ne da parte di Angeli ne dall’avvocato Ghirga sono arrivati commenti. Angeli s’era già dichiarato soddisfatto appena dopo l’udienza davanti al Gip. All’epoca, contattato sul punto da Il Messaggero aveva detto che «le ipotesi di reato più gravi e cioè disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, getto pericoloso di cose, lesioni personali riassunte dagli articoli 659, 674 e 582 del Codice Penale sono venute meno. Resta l’omissione di atti d’ufficio che è stata però derubricata». La vicenda ha preso le mosse dalla contestazione, sollevata dai denuncianti, che vedrebbe Angeli, nel suo ruolo di allora di assessore ai lavori pubblici, aver reso via Campagnola una strada di scorrimento e non più una strada di quartiere, nonostante l’assenza di marciapiede e caratterizzata da ingressi pedonali.
Il Messaggero