Foligno, l’addio alla dottoressa Lucia Menghini morta in Giordania: «Il seme caduto nel deserto sta facendo fiorire il deserto»

Foligno, l’addio alla dottoressa Lucia Menghini morta in Giordania: «Il seme caduto nel deserto sta facendo fiorire il deserto»
FOLIGNO - «La vita è semplice e si nutre di semplicità. C’è la vita, la morte e la vita eterna». Un silenzio profondo, quello del dolore da...

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FOLIGNO - «La vita è semplice e si nutre di semplicità. C’è la vita, la morte e la vita eterna». Un silenzio profondo, quello del dolore da un lato e quello della fede dall’altro, hanno fatto da ali giovedì mattina nella chiesa di San Paolo Apostolo a Foligno all’ultimo saluto terreno a Lucia Menghini, la 31enne medico anestesista tirocinante tragicamente venuta a mancare giovedì scorso a seguito di un incidente stradale avvenuto in Giordania. La vettura su cui viaggiava insieme alle due amiche perugine Marta Orsini e Cristina de Propris, ricoverate in gravi condizioni all’ospedale di Amman, ha subito un tamponamento da parte di un grosso furgone. In chiesa, e anche sul sagrato, tanta gente ha voluto stringersi intorno al dolore di una famiglia che ha patito un così grande dolore. Don Giovanni Zampa ha ricordato come, ai tempi dell’Università, la dottoressa Lucia aveva fatto una tesina sulla semplicità. “Lucia è morta ha detto don Zampa – e da subito ha iniziato a produrre frutti come il seme caduto nel deserto sta facendo fiorire il deserto. Se un chicco cade in terra produce molto frutto. La morte pensava di dividerci ma – prosegue - ci ha unito. La morte pensava di chiuderci la bocca ma è una settimana che cantiamo. La morte pensava di toglierci la Bibbia, ma è una settimana che la meditiamo. Se il deserto pensava di farci pensare che non c è nulla dopo vita, il deserto ci ha fatto scoprire che oltre deserto c è vita. Lucia era andata nel deserto per vedere Petra, una delle meraviglie del mondo. Sembra che non c’ è nulla dopo deserto della morte ma c è di più di Petra, c’è il paradiso. Nel deserto di Aqaba c’è il mosaico più importante: Gerusalemme. Ora Lucia vedrà la Gerusalemme celeste dove non c’è sole e non c’è luna, dove il signore – ha concluso – è luce eterna”. “Guardare il mondo con gli occhi di Lucia – ha aggiunto un’amica – che danno gioia ci aiuti a vedere oltre questo vuoto”.

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Il Messaggero