Il fisico Gammaitoni: «In Umbria raggiunto il picco della terza ondata»

Luca Gammaitoni
PERUGIA - «Ora i dati lo mostrano con certezza. In Umbria è stato raggiunto il picco della terza ondata dell'epidemia Covid», è...

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PERUGIA - «Ora i dati lo mostrano con certezza. In Umbria è stato raggiunto il picco della terza ondata dell'epidemia Covid», è l'analisi del professor Luca Gammaitoni, fisico sperimentale docente all'Università di 


Perugia. «Se non ci saranno fatti nuovi eclatanti (come qualche focolaio importante) la curva degli infetti è destinata a scendere», aggiunge parlando con l'Ansa.

Il professor Gammaitoni evidenzia comunque la necessità di continuare a «utilizzare in maniera rigorosa le mascherine e a mantenere il distanziamento». «Serve poi - prosegue - vaccinare il più rapidamente possibile il maggior numero di persone. I modelli matematici che vengono utilizzati per lo studio delle pandemie ormai da un secolo dicono che per mettersi al riparo dal rischio di altre ondate bisogna che sia immunizzata una frazione consistente della popolazione. In Umbria vuol dire almeno 500 mila persone». Riguardo ai dati del momento, il fisico ribadisce che i segnali sulla curva «sono incoraggianti e in controtendenza rispetto al dato nazionale, come d'altronde era avvenuto negli ultimi mesi». Spiega quindi di attendersi ora «non un appiattimento, un plateau, della curva ma una discesa, non particolarmente ripida ma comunque un calo dei contagi».

«E questo - prosegue - consentirà di allentare la pressione sugli ospedali, specie sulle terapie intensive. In base ai dati attuali possiamo guardare alla primavera con ottimismo anche perché l'aumento delle temperature e il fatto di trascorrere sempre più tempo all'esterno delle case favorirà il calo dei contagi». Per il professor Gammaitoni «altro elemento fondamentale è la conoscenza del territorio». «Questo - aggiunge - mi sembra che finora sia un pò mancato. Quando si manifesta un caso di positività al Covid bisogna intervenire subito con il tracciamento dei contatti, tamponi e quarantena per chi è positivo. Perché il meccanismo di diffusione del virus - conclude il fisico - è lo stesso degli incendi: si fermano solo quando non c'è più nulla da bruciare o da infettare».

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Il Messaggero