Ferentillo, niente donne in Comune. Il Tar accetta il ricorso: «Quote rosa vanno rispettate»

Una panoramica di Ferentillo
FERENTILLO Una vittoria di genere. Il Tar dell'Umbria conferma che le norme a protezione della presenza delle donne negli enti di governo locale e nazionale, vanno rispettate....

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FERENTILLO Una vittoria di genere. Il Tar dell'Umbria conferma che le norme a protezione della presenza delle donne negli enti di governo locale e nazionale, vanno rispettate. Con una ordinanza emessa ieri in tarda serata accoglie la richiesta cautelare della consigliera di parità della Regione, Monica Paparelli, e delle altre ricorrenti del Comune di Ferentillo. Firmatarie del ricorso contro il sindaco Saverio Riffelli e la sua giunta celeste: Elisabetta Cascelli (la donna più votata che non viene nominata assessore per far posto all'ex sindaco Silveri), Lavinia Maria Rossi e Teresa Liguori. Difese dagli avvocati Folco Trabalza, Monica Raichini e Fabrizio Garzuglia, le quattro donne vanno contro tutta la giunta perché «pur in presenza di quattro consigliere donne, tutte idonee ad assumere l'incarico assessorile scrivono nel ricorso - e sebbene lo Statuto consentisse la nomina dell'assessore esterno, senza che sia stata svolta alcuna istruttoria e che sia stata data alcuna motivazione sul mancato rispetto della parità di genere, risulta essere costituita in maniera palesemente illegittima».


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Un documento di 33 pagine nel quale viene fatta un'analisi della discriminazione femminile. Accolto e discusso nell'udienza di ieri mattina a Perugia, cui è seguita l'ordinanza che fissa la trattazione al 17 dicembre e condanna il Comune di Ferentillo al pagamento delle spese legali e accessorie in oltre 1.500 euro. Elisabetta Cascelli si dichiara «entusiasta perché il Tribunale Amministrativo Regionale ha ritenuto fondato il ricorso». Monica Paparelli non riesce neanche a dire come ci si sente: «E' un successo. Il mio lavoro è quello far rispettare le volontà dei cittadini. Le donne elette devono andare al governo e non devono accettare compromessi al ribasso. Si auspica per il futuro che tutte quelle che si candidano non debbano poi firmare dichiarazioni di rinuncia a comandare». Anche Sonia Berrettini, vice presidente del Centro per le Pari Opportunità si era schierata in favore delle ricorrenti. Fa specie anche che in quella perla della Valnerina proprio Silveri, ex sindaco e segretario provinciale del Pd (assessore esterno), non abbia fatto un passo indietro per far posto ad una donna. Fatto sta il Tar ritiene fondato il ricorso nonostante cinque donne siano andate in soccorso di Riffelli dichiarando di aver ricevuto l'offerta di far parte della giunta.


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Il Messaggero