Faurecia, a Terni le tute blu adesso si vestono di rosa

Una iniziativa sulla parità di genere nella sede di Terni di Faurecia
Livelli produttivi e occupazionali in crescita, introduzione delle donne nelle mansioni operaie, mentre è da riprender la discussione sulle prospettive e la gestione della...

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Livelli produttivi e occupazionali in crescita, introduzione delle donne nelle mansioni operaie, mentre è da riprender la discussione sulle prospettive e la gestione della transizione ecologica e tecnologica. E' positivo il giudizio dei sindacati sul piano industriale del biennio 2022-2024 di Faurecia, seconda realtà metalmeccanica nella provincia di Terni. La direzione aziendale ha presentato alle segreterie territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e alla RSU di stabilimento il piano industriale e una panoramica dettagliata sulla situazione generale e sulle prospettive del sito. «Il giudizio su quanto discusso, essendo sostanzialmente un piano di sviluppo, sia in termini di innovazione tecnologica, sia per il dato dell'evoluzione degli organici e, quindi, dei livelli occupazionali, è positivo».



I nuovi progetti, già acquisiti dal gruppo ed assegnati allo stabilimento di Terni, dovrebbero rappresentare i presupposti per il raggiungimento degli obiettivi. Grande soddisfazione per l'obiettivo 'gender diversity' che si è concretizzato negli ultimi tempi con l'assunzione di manodopera femminile da impiegare direttamente sulle linee di produzione dopo la positiva esperienza del collocamento di donne ingegnere e manager nell'organigramma aziendale.

«Professionalità che si aggiungono ad altri contratti somministrati in essere - puntualizzano i sindacati - e che dovranno essere stabilizzati nel percorso di trasformazione dei contratti, come la stessa azienda ha riconosciuto». In un territorio dove l'occupazione femminile nel settore è pari a circa lo 0,8 percento, l'obiettivo di Faurecia è arrivare al 10% di manodopera femminile sul totale delle figure operaie.



Un dato positivo e un segnale di cambiamento che potrebbe tradursi in una vera e propria sfida per l'intero territorio provinciale. Rispetto a transizione ecologica e mobilità, invece, serve una discussione di più ampio respiro dopo l'intenzione dichiarata di Alfa Romeo di trasformarsi in un brand completamente elettrico, probabilmente, già dal 2027 e quindi in largo anticipo sui tempi. Ancora da chiarire invece le scelte che verranno prese da Iveco, che rappresenta il nuovo canale commerciale di Faurecia, che si appresta nei prossimi anni a diventare il maggior cliente per lo stabilimento di Terni. Ed è proprio questa aleatorietà che preoccupa: «Appare rischioso rimanere in balia degli eventi - concludono Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil - per gestire i cambiamenti epocali non basta lasciarsi trasportare. Terni può essere attrattiva per nuovi investimenti e diventare un punto di riferimento a partire da elettrifico e idrogeno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero