Faceva prostituire la figlia disabile, il padre-orco resta in carcere

Faceva prostituire la figlia disabile, il padre-orco resta in carcere
SPOLETO - Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione per lo spoletino di 47 anni che faceva prostituire la figlia disabile. In carcere resta anche il...

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SPOLETO - Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione per lo spoletino di 47 anni che faceva prostituire la figlia disabile. In carcere resta anche il rumeno di 32 anni, finto fidanzato della ragazza, che in concorrenza con il padre le procurava a sua volta clienti. Una storia degli orrori, emersa dopo un'accurata attività d'indagine condotta dai carabinieri, che anche con l'ausilio di intercettazioni hanno fatto luce sulla sconcertante vicenda. Padre e finto fidanzato erano in concorrenza tra loro. Il genitore, in più di un'occasione, minacciava la vittima di cacciarla di casa, se ancora avesse incontrato gli uomini procurati dal finto fidanzato. Il rumeno, da parte sua, minacciava la ragazza di lasciarla, se avesse incontrato i clienti con cui la metteva in contatto il padre. Per entrambi, il problema era la dispersione dei guadagni, che arrivavano fino a 200 euro al giorno e che loro stessi riscuotevano o trattenevano in larga parte. Alla ragazza rimaneva solo qualche spicciolo, a volta insufficiente anche per fare colazione. Lunga la lista dei clienti: i carabinieri ne hanno identificati almeno 80. La loro posizione è al vaglio della Procura, visto il conclamato deficit cognitivo della ragazza con cui si intrattenevano a pagamento. Nell'indagine è finito anche un albergatore di 51 anni (prima ai domiciliari, ora sottoposto all'obbligo di firma), che metteva a disposizione per gli incontri le stanze del suo hotel (ora chiuso), senza registrare la presenza della 26enne. Al vaglio degli inquirenti c'è anche la posizione di un quarto uomo, amico del finto fidanzato, che potrebbe avere avuto un ruolo nella delicata vicenda. 
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Il Messaggero