Fabio Bracaletti, la pallavolo orvietana piange la scomparsa del gigante buono

Fabio Bracaletti, la pallavolo orvietana piange la scomparsa del gigante buono
ORVIETO Piange la pallavolo orvietana, e piange tutto lo sport della Rupe. Ad andarsene, verso lo spogliatoio della vita, Fabio Bracaletti, 57 anni, per tutti...

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ORVIETO Piange la pallavolo orvietana, e piange tutto lo sport della Rupe. Ad andarsene, verso lo spogliatoio della vita, Fabio Bracaletti, 57 anni, per tutti “Fabione”, il gigante buono del volley orvietano. Un improvviso malore, qualche settimana fa, lo aveva costretto a un ricovero in ospedale, nell'ultimo giorno del 2020, un anno terribile che con il suo stop ai campionati, lo aveva tenuto forzatamente lontano dalle attività di palestra. Lui, che nella pallavolo viveva, e per la pallavolo viveva.

Lunedì 11 gennaio un peggioramento delle condizioni di salute e la notizia della scomparsa ha fatto il giro della città, lasciando tutti attoniti, smarriti, senza parole, la palla ferma sulla riga di fondo. Con Fabio se ne va un pezzo di storia della pallavolo orvietana; giocatore forte, potente, di corporatura robusta e di tecnica ottima, Fabio Bracaletti è da molti considerato il più forte giocatore orvietano di volley mai esistito. Di animo buono, sempre gentile, cortese, discreto, in campo faceva la differenza, le sue schiacciate hanno messo ben in chiaro in tanti campi dell'Umbria quanto la pallavolo orvietana fosse grande e quanto poteva far bene. Ottimo giocatore fin dai tempi delle scuole superiori – Fabio aveva frequentato Ragioneria e per molti anni ha lavorato proprio come ragioniere – fu negli anni '80 che, anche grazie alla presenza in città di alcuni militari in servizio alla Smef – Scuola Militare Educazione Fisica, la pallavolo orvietana cominciò a salire di livello, a suon di vittorie.

“Erano gli anni di Tiberi, Papini, Fella, Caiello, Bracaletti, Ercolani” – ricorda Carlo Moscatelli, oggi assessore allo Sport del comune di Orvieto ma allora presidente della Libertas associazione a cui faceva capo il volley. E proprio Maurizio Ercolani, suo compagno di squadra, poi suo allenatore e oggi responsabile direttore tecnico dell'Orvieto Volley Academy, di cui Fabio era attualmente vicepresidente, lo ricorda con affetto e commozione: “Fabio era un leader involontario, un giocatore fortissimo, e poi un dirigente sempre presente, una persona che ha dato tanto alla pallavolo orvietana, mancherà a tutti. Con lui ho percorso migliaia di chilometri in lungo e in largo in Umbria, le nostre trasferte erano fatte di panini portati da casa, la benzina si pagava un po' per uno, ma stavamo bene tutti insieme e in campo era sempre passione pura, valori che oggi i ragazzi faticano a comprendere. Sia da compagno di squadra che poi da coach non ho mai avuto uno screzio con lui – lo ricorda Ercolani – una persona che non dimenticherò mai, che terrò per sempre nel cuore.”

Nella chiesa dei “Santi Anna e Stefano”, a Orvieto Scalo, la sua parrocchia, la sua società con il presidente Mario Mencarelli a guidarla, la pallavolo orvietana tutta lo ha salutato mercoledì 13 gennaio per l'ultima volta, stretta all'amato fratello Marco, che come lui ha vissuto e vive con grande passione lo sport cittadino. Tanti e commossi i messaggi di cordoglio arrivati al fratello da tutta Orvieto, dagli sportivi, dalla classe 1963, dalle società sportive orvietane: "Vai Fabio, vola in cielo a insegnare agli angeli a giocare a pallavolo".

 

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Il Messaggero