Ex Novelli, le società agricole tornano in Alimentitaliani

Ex Novelli, lavoratori davanti allo stabilimento di Spoleto. Nei riquadri, il pm Angela Continisio (dx) e Saverio Greco (sx)
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SPOLETO - Ex Novelli, le società agricole scorporate dai Greco tornano sotto l’ala di Alimentitaliani. Lo ha stabilito il sostituto procuratore di Castrovillari Angela Continisio, che nei giorni scorsi ha firmato il decreto di restituzione di Fattorie, Bioagricola e Cantine Novelli alla curatela del fallimento calabrese, che aveva presentato specifica istanza. Concluse le indagini preliminari a carico dei fratelli Saverio e Cataldo Greco, nei confronti dei quali la procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta in concorso, è infatti venuto meno – secondo il magistrato - il pericolo di dispersione delle informazioni contabili delle tre società distratte”. A disporre il sequestro preventivo con un decreto d’urgenza, all’inizio di marzo di due anni fa, era stata proprio la procura di Castrovillari (sigilli poi convalidati dal gip del tribunale calabrese), insospettita da alcune strane operazioni. Alla vigilia della prima richiesta di concordato preventivo per Alimentitaliani (società cui erano stati ceduti a un euro gli asset della ex Novelli e fallita nel giro di un anno), Saverio Greco aveva infatti scorporato le tre società ricche, cedendole al fratello Cataldo Greco (per il 90 per cento come amministratore della Poderi Greco Tommaso e per il restante 10 per cento come persona fisica). Un’operazione consumata in famiglia, per cui i due fratelli avevano pattuito un corrispettivo di 340mila euro, mai versato. Così, sul caso, si è accesa la luce della procura di Castrovillari, all’epoca guidata dal procuratore Eugenio Facciolla. “Venuto meno il pericolo di dispersione delle informazioni contabili delle tre società distratte – scrive nel decreto di restituzione la dottoressa Continisio – la migliore tutela del bene si realizza, a questo punto, con un’azione tesa a salvaguardare, per quanto possibile, gli interessi del ceto creditorio, illegittimamente compressi dall’atto di distrazione” oggetto dell’indagine. Per questo, secondo il magistrato, va ricostituita “l’originaria filiera di produzione e commercializzazione traumaticamente frantumata dall’attività illecita degli indagati”. La dottoressa Continisio evidenzia come Fattorie e Bioagricola, del comparto uova, siano “stabilmente inserite ed organizzate in una filiera produttiva come tale riconosciuta ed apprezzata dalla grande distribuzione organizzata. Si ritiene quindi indispensabile preservarne l’unitarietà, soprattutto in vista di un’ipotetica e futura collocazione sul mercato”. Un’unitarietà che, secondo il magistrato, potrebbe accrescerne l’appetibilità, nell’interesse di tutti. 
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Il Messaggero