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I giudici della Corte d’appello di Perugia hanno accolto la richiesta di rinvio del processo di estradizione avanzata da Davide Pecorelli, il 48enne di Selci Lama che si è finto morto carbonizzato in Albania e poi si è messo a cercare un tesoro di monete vicino all’isola di Montecristo. Il collegio di magistrati (presieduto da Andrea Battistacci, a latere Falfari e Fornaci) hanno accolto le richieste degli avvocati Massimo Brazzi e Andrea Castori fissando la prossima udienza al 28 maggio. Una data ragionevole affinché il processo in cui Pecorelli è imputato in Albania abbia trovato una definizione. Il tifernate è accusato dal tribunale di Scutari di truffa, vilipendio di tombe, azioni che impediscono la scoperta delle verità, distruzione di un’auto mediante incendio e attraversamento illecito del confine.
L'udienza è in programma per il 12 dicembre (all’estero viene difeso dall’avvocato Mark Lleshi del Foro di Lezhe): proverà a spuntare un patteggiamento con una condanna mite con la condizionale o piccole pene alternative al carcere, affinché qui in Italia venga meno la pretesa di estradizione. Dall’Italia, intanto, sono cominciati i contatti tra gli avvocati Brazzi e Castori con l’Ambasciata.
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