«Il Modena è una squadra di m...». Bandecchi e la società trovano l'accordo per una multa da duemila euro

«Il Modena è una squadra di m...». Bandecchi e la società trovano l'accordo per una multa da duemila euro
In pratica, una sorta di patteggiamento. Una multa da pagare in denaro, per chiudere la storia delle dichiarazioni fatte via social media dopo Modena-Ternana. Il presidente...

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In pratica, una sorta di patteggiamento. Una multa da pagare in denaro, per chiudere la storia delle dichiarazioni fatte via social media dopo Modena-Ternana. Il presidente Stefano Bandecchi e la Ternana calcio, hanno trovato questo accordo con la Procura federale, con l'avallo della Federcalcio, dopo che la stessa Procura aveva aperto un procedimento disciplinare proprio in seguito a quanto affermato a caldo dall'imprenditore livornese dopo la sconfitta per 4-1 della sua squadra al Braglia, alla terza giornata di campionato, affermando che i suoi calciatori avevano perso «contro una squadra di m...». L'esternazione, della quale Bandecchi si è anche più volte scusato dicendo di non aver avuto alcuna intenzione di offendere il Modena e i suoi tifosi ma solo quella di stuzzicare a parole la squadra rossoverde, costa comunque allo steso presidente la cifra di 2.000 euro di ammenda, così come 2.000 euro dovrà versare anche la Ternana per responsabilità oggettiva. Come ha disposto la Procura federale, queste sanzioni, comminate anche in seguito alla mediazione portata avanti dallo steso Bandecchi e dal vicepresidente della Ternana Paolo Tagliavento, devono essere pagate entro trenta giorni dal 12 ottobre 2022. Come specificato in modo chiaro dal comunicato ufficiale diffuso dalla Federcalcio (che riporta persino le coordinate bancarie alle quali la Ternana e il suo massimo dirigente dovranno pagare le due multe), se non si dovesse provvedere al versamento di quel denaro entro i termini perentori fissati, la Procura federale considererebbe risolto l'accordo e continuerebbe a procedere in base alle disposizioni del Codice di giustizia sportiva.

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Il Messaggero