Norcia, Emanuele ucciso da un pugno dato «per gioco»: arrestato l'amico

Norcia, Emanuele ucciso da un pugno dato «per gioco»: arrestato l'amico
Un solo colpo, tra il naso e lo zigomo e nessun trauma compatibile con la successiva caduta. A causare la morte del 32enne Emanuele Tiberi, quindi, secondo le prime risultanze...

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Un solo colpo, tra il naso e lo zigomo e nessun trauma compatibile con la successiva caduta. A causare la morte del 32enne Emanuele Tiberi, quindi, secondo le prime risultanze dell'autopsia, è stato il pugno sferrato dal suo coetaneo Cristian Salvatori, in carcere da domenica scorsa con l'accusa di omicidio preterintenzionale.


LUTTO CITTADINO
Oggi, a Norcia, sarà lutto cittadino. I funerali, inizialmente ipotizzati per ieri pomeriggio, slittano infatti a questa mattina. A celebrarli, alle 9.30, davanti all'agriturismo di famiglia, sarà il parroco di Norcia, don Marco Rufini. Ieri l'ordinanza del sindaco Nicola Alemanno: il lutto cittadino sarà limitato alle due ore concomitanti con le esequie, anche se a Norcia l'atmosfera dolorosa per una tragedia imponderabile quanto probabilmente evitabile si respira da domenica scorsa.

LO SCHERZO
Intanto, sul fronte delle indagini, non si registrano novità clamorose rispetto a quanto emerso nelle prime ore. Anzi, col passare dei giorni, sembra prendere sempre più corpo l'ipotesi che quel pugno mortale sia scaturito in un contesto addirittura giocoso. Anche per questo si starebbe valutando, tra le altre, la possibilità che la circostanza tragica sia in qualche modo riconducibile alla degenerazione di una gara di schiaffi o qualcosa di simile. Per ora, va rimarcato, si tratta soltanto di un'ipotesi tra le tante, ma tra la gente del posto c'è chi afferma come quella pratica, diffusa un po' ovunque e che consiste nel prendersi a schiaffi vicendevolmente, con rapide sequenze che spesso vengono immortalate dagli smartphone, era conosciuta anche in alcuni ambienti locali.

Un modo per ingannare il tempo e combattere la noia che, al di là della dinamica precisa che emergerà dalle indagini per questo fatto specifico, potrebbe essere comunque alla base della tragedia. Tra le testimonianze raccolte finora, del resto, i presenti escluderebbero la lite tra Salvatori e Tiberi: si parla, invece, di un pugno sferrato all'improvviso, al termine di una lunga notte trascorsa in compagnia, tra qualche bevuta e chiacchiere tra amici e compaesani.

LA DIFESA

La strategia difensiva, intanto, non è ancora stata definita. Il professor David Brunelli, che assiste Salvatori insieme all'avvocato Federico Altieri, attende di conoscere gli atti d'indagine prima di avanzare qualsiasi istanza. Se ne parlerà, molto probabilmente, la prossima settimana.
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Il Messaggero