Elezioni, Porzi lascia il Pd e tratta con Azione. Collegi: Fdi al Senato, Fi tiene Terni

Elezioni, Porzi lascia il Pd e tratta con Azione. Collegi: Fdi al Senato, Fi tiene Terni
Sarà uno sprint all’ultimo metro. La corsa alle candidature per le elezioni del 25 settembre è un gioco di accelerazioni, sterzate e mosse a sorpresa che di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sarà uno sprint all’ultimo metro. La corsa alle candidature per le elezioni del 25 settembre è un gioco di accelerazioni, sterzate e mosse a sorpresa che di certo durerà ancora una settimana. Fa notizia la decisione di Donatella Porzi che ieri ha annunciato la sua uscita dal gruppo del Partito democratico in consiglio regionale. Porzi, in rotta da tempo con il gruppo dirigente regionale dei dem, sarebbe ora vicinissima ad Azione di Carlo Calenda e sarebbe addirittura aperta una trattativa per una sua candidatura alle politiche. Una strada che alla ex presidente dell’Assemblea legislativa era stata di fatto preclusa con il Pd e che ora, forse, potrebbe aprirsi con il blocco centrista. Ma non sarà semplice. Anche perché per il cosiddetto terzo polo in “quota rosa” è in lizza anche Emanuela Mori di Italia Viva. E poi c’è il ruolo di segretario regionale di Azione di Giacomo Leonelli e quello del senatore uscente Leonardo Grimani, eletto nel 2018 col Pd, oggi ad Azione passando proprio da Italia Viva.


IL CENTRODESTRA
Qualche schiarita s’intravede, invece, sul fronte del centrodestra, dove l’assetto dei collegi uninominali inizia a prendere forma. Tiene ancora lo schema che assegnerebbe un collegio ciascuno ai tre partiti della coalizione. Fratelli d’Italia avrebbe optato per l’uninominale del Senato, giudicato il più “sicuro”. A chi spetterà? Marco Squarta ed Eleonora Pace occupano la prima fila, perché ad Emanuele Prisco e a Franco Zaffini sarebbero riservate posizioni nell’uninominale.
Forza Italia, invece, tiene il collegio Umbria 1 della Camera, che tradotto vuol dire Terni, Foligno, Spoleto e Todi. Raffaele Nevi ha ottime chance di ottenere la candidatura lì, mentre Fiammetta Modena potrebbe essere la capolista del plurinominale, in una posizione teoricamente “possibile” per il partito azzurro. Il capolista al Senato sarebbe, invece, Riccardo Meloni di Foligno.
Il disegno dei collegi cambia qualcosa, invece, in casa Lega. Chi andrà nell’uninominale Umbria 2 di Perugia? Il segretario regionale Virginio Caparvi avrebbe optato per il ruolo di capolista al proporzionale, ma potrebbe candidarsi anche nel collegio uninominale e tenere nella seconda posizione del proporzionale la senatrice uscente Valeria Alessandrini, cui garantirebbe l’elezione in Parlamento in caso di vittoria nel collegio. Altri nomi papabili: la vicepresidente dell’assemblea legislativa Paola Fioroni, oppure il capogruppo in consiglio regionale Stefano Pastorelli o anche l’assessore perugino Luca Merli.
IL CENTROSINISTRA

Nel centrosinistra resta aperta la questione sindaci, con la lettera-appello inviata nei giorni scorsi ad Enrico Letta da Francesco De Rebotti e Massimiliano Presciutti, papabili per i collegi uninominali: «La nostra disponibilità è legata all’apertura di una nuova fase che va percorsa fino in fondo con coraggio e determinazione, senza soccombere all’istinto di conservazione - hanno scritto - se il Pd nazionale imporrà logiche diverse da quelle che partono dal sentire comune della nostra comunità, dovrà assumersi la responsabilità dell’insuccesso a cui sarà destinata la campagna elettorale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero