Perugia, il Grifo da playoff è appeso a Sylla

Sylla
PERUGIA La sconfitta all’ultimo tuffo di Carrara la dice lunga. Al di là delle chiacchiere da bar e da social, il Perugia ha ancora una volta dimostrato uno spessore...

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PERUGIA La sconfitta all’ultimo tuffo di Carrara la dice lunga. Al di là delle chiacchiere da bar e da social, il Perugia ha ancora una volta dimostrato uno spessore di squadra di rilievo, andando a giocarsela alla pari in casa di un avversario che allo Stadio dei Marmi aveva rifilato 3 gol al Cesena e 5 alla Torres e segnato in media 3 gol a partita, veniva da 12 risultati utili e con il nuovo tecnico Calabro ha trovato una quadratura da corazzata, quella che i proprietari del club volevano sin dall’estate quando programmarono una stagione da primato.

Detto questo, il momento del Perugia è lampante e le ultime trasferte, positive al di là dei risultati, ne sono la riprova: Formisano ha saputo trovare l’assetto probabilmente definitivo di una squadra solida e in grado di gestire avversari e partite giocando a viso aperto e riuscendo a spuntarla quando trova per primo il gol, una squadra da playoff che però non segna ancora con la frequenza giusta.
I numeri parlano chiaro: il Perugia ha segnato 40 gol in 34 gare e ha solo il decimo attacco del girone dopo Cesena (71), Pescara (54), Torres (51), Pontedera (47), Rimini (45) Gubbio (44), Juve NG (42), Arezzo e Recanatese (41). Numeri evidenti a fronte di quella che con 31 reti al passivo è la terza difesa dopo Cesena (17) e Carrarese (25). A Carrara, sempre per inciso, i grifoni hanno concesso 4-5 occasioni al forte attacco dei padroni di casa, che sono riusciti ad andare a segno solo grazie ad una prodezza di Finotto proprio quando entrambe stavano accontentandosi del pari. Ma in fase offensiva la prestazione è stata in chiaroscuro: nel primo tempo, quando Formisano ha rinunciato alla batteria pesante (Sylla e Vazquez) un Matos in evidente crescita e un Seghetti dall’autonomia limitata hanno fatto bene, contribuendo a creare (occasioni per Paz, Iannoni e lo stesso Matos) senza riuscire a concretizzare. Nella ripresa, quando il tecnico ha rinunciato a Matos e Seghetti – che con il Pineto aveva accusato un problema e non aveva i 90’ -, dando spazio a Sylla e Ricci, la musica è cambiata in peggio e il Perugia non è più riuscito a pungere. Con Vazquez indietro di condizione dopo il ritorno dalla lunga assenza per infortunio, la chiave di tutto è Sylla. Per l’intero girone di andata si è resa evidente la necessità dell’acquisto di un attaccante strutturato, poi Sylla è arrivato e si è vista subito la differenza, sia per le sue doti tecniche e fisiche, sia per le caratteristiche che mancavano. Se oggi si è fatto un passo indietro in attacco è a causa della precaria condizione fisica dell’attaccante senegalese proprio nel momento clou, quando più sarebbe servito. Recuperarlo in chiave playoff è imperativo.

Intanto ieri pomeriggio i grifoni, tornati a Perugia, si sono allenati in seduta defaticante e ora si fermeranno tre giorni per la Pasqua. La ripresa è fissata per martedì in vista del match con l’Olbia in programma domenica 7 aprile (ore 14) al Curi, quando tornerà Lisi dalla squalifica e potrebbe essere disponibile anche Dell’Orco. Alla ripresa saranno monitorate le condizioni di Iannoni e Seghetti, usciti acciaccati a Carrara. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero