Due finalisti alle Olimpiadi delle Lingue Classiche per il Liceo “Gualterio” di Orvieto

Due finalisti alle Olimpiadi delle Lingue Classiche per il Liceo “Gualterio” di Orvieto
Tommaso Nucci e Giovanni Radicchi, entrambi studenti della classe VA del Liceo Classico "F. Gualterio" di Orvieto, hanno brillantemente superato la prova di ammissione...

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Tommaso Nucci e Giovanni Radicchi, entrambi studenti della classe VA del Liceo Classico "F. Gualterio" di Orvieto, hanno brillantemente superato la prova di ammissione regionale, svoltasi in modalità webinar il 28 marzo, accedendo così alla finale della IX edizione delle Olimpiadi delle Lingue Classiche.

Presso il laboratorio  polifunzionale di “realtà aumentata” dell’IISACP (Istituto Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale) è stato predisposto in modo ottimale l’ambiente per lo svolgimento delle prove, che anche per la finale si svolgeranno attraverso la piattaforma digitale, con registrazione e controllo esterno.

La dirigente Cristiana Casaburo, rilevando la contemporanea vitalità delle culture classiche, invita  gli studenti a cogliere la sfida: «…ad approfondire  l’interpretazione delle fonti e ad indagare sempre più come e quanto esse siano visceralmente ancorate alle strutture linguistico-letterarie, logiche, comunicative, ai saperi medici, astronomici, pedagogici  del presente».

Lo scopo della manifestazione, infatti, è promuovere  e sostenere le potenzialità didattiche ed educative delle lingue  della civiltà classica, in particolare nel rapporto diretto che  le fonti  di lingua greca e latina hanno con la cultura post moderna dell’occidente “classico”.

Un risultato significativo, in continuità con gli esiti degli ultimi tre anni: Tommaso, Giovanni e Alice Nenci (nella foto sotto), non ammessa per pochi decimi, hanno nel loro percorso diversi successi e soprattutto un interesse autentico e “sano” per lo studio: una conferma della qualità delle eccellenze e del valore dato alle discipline di indirizzo, pur tra tante difficoltà causate dalla difficile situazione che stiamo vivendo.

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Il Messaggero