Droga nascosta nei Toner, l'Appello conferma le condanne: pene per 60 anni

Droga nascosta nei Toner, l'Appello conferma le condanne: pene per 60 anni
La corte d’appello conferma in toto la sentenza di primo grado. Niente sconti di pena e un’accusa, quella di associazione a delinquere finalizzata al traffico di...

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La corte d’appello conferma in toto la sentenza di primo grado. Niente sconti di pena e un’accusa, quella di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, che regge anche in secondo grado per gli 11 imputati del processo Toner che avevano scelto l’abbreviato.

I giudici Pierucci, Venarucci e Belardi hanno confermato pene per un totale di oltre 60 anni di carcere. Le condanne più pesanti ribadite in appello riguardano un ternano e un marocchino: nove anni e quattro mesi di reclusione ciascuno per il ternano Sandro Broccucci, che avrebbe collocato la base del traffico di droga nel suo negozio di ricarica di Toner a Campitello, e il marocchino Mohamed Mojmil, che avrebbe tenuto i contatti con i fornitori degli stupefacenti sia in Italia che all’estero. Cinque anni e sei mesi di carcere per i marocchini, Abdelhakim El Felhi e Abdelmoneim Boulzalmat, cinque anni per i ternani Manuel Fiori e Marco Pellerucci, quattro anni e otto mesi per il ternano, Maurizio Allegretti ed i marocchini Touria Maatia e Abdelkrim Kabbouri e Touria Maatia, quattro anni e cinque mesi per Ismail Jamghili e tre anni di reclusione per Mirko Fiorini. In primo grado l’unica assoluzione arrivò per il marocchino Fahoum Lahcem, al quale veniva contestato un solo episodio di spaccio. A difendere gli imputati gli avvocati Francesco Mattiangeli, Donatella Panzarola, Dino Parroni, Leonardo Proietti e Umberto Martella. Che contavano su una parziale riforma della sentenza e che definiscono “scontato” il ricorso per Cassazione. Le motivazioni della sentenza arriveranno entro novanta giorni. Altri sette imputati hanno scelto il rito ordinario. La certezza è che Toner è stata l’operazione antidroga più imponente del 2019. Portata avanti dai carabinieri del nucleo investigativo di Terni e dalla Dda di Perugia, smantellò un vasto traffico di cocaina, marijuana, hascisc ed eroina tra la capitale e la città gestito da marocchini e ternani. Nel corso delle indagini, che si chiusero in piena estate con diciannove arresti, gli investigatori hanno immortalato le decine di “clienti” mentre facevano la fila di fronte al negozio di toner di Campitello per accaparrarsi le dosi, da consumare da soli o in compagnia. E tracciato fiumi di cocaina, hascisc e marijuana, che sarebbero stati smistati per oltre un anno a clienti insaziabili. 

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Il Messaggero