Oggi i funerali al Duomo di Flavio e Gianluca: Don Alessandro Rossini: «Le famiglie non siano capro espiatorio, la colpa è di tutti»

Flavio e Gianluca
TERNI Il giorno del dolore, del lutto cittadino, dell’ultimo saluto a Gianluca Alonzi e Flavio Presuttari, i due ragazzini ternani di 15 e 16 anni che sono morti nei giorni...

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TERNI Il giorno del dolore, del lutto cittadino, dell’ultimo saluto a Gianluca Alonzi e Flavio Presuttari, i due ragazzini ternani di 15 e 16 anni che sono morti nei giorni scorsi, nel sonno, a causa dell’assunzione di un mix di droghe. La chiamano purple drunk – è osannata nelle canzoni della musica Trap - e mescola uno sciroppo per la tosse (l’eccipiente è la codeina)con una bibita gasata, in questo caso una Fanta. Invece della codeina lo spacciatore, Aldo Maria Romboli, 41 anni, anche lui di San Giovanni – risiedeva insieme alla mamma in via Liutprando - avrebbe venduto ai due ragazzini del metadone che a lui veniva fornito dal Sert dove è in cura come tossicodipendente. Oggi pomeriggio, quindi, alle 15 e 30 presso il Duomo di Terni saranno celebrati dal parroco della cattedrale Don Alessandro Rossini i funerali dei due ragazzi, amici inseparabili fino alla fine. Il sindaco Leonardo Latini, intanto, ha proclamato per oggi il lutto cittadino, quindi le bandiere del Comune stamattina saranno poste a mezz’asta e questo pomeriggio ai funerali sarà presente il Gonfalone della città. E poi un minuto di raccoglimento negli uffici comunali che il sindaco ha invitato ad estendere a tutte le attività socio economiche della città. Insomma, oggi si celebra davvero il dolore di una città intera. 

«E noi pregheremo tanto per Gianluca e Flavio affinché vengano accolti in cielo – argomenta Don Alessandro che oggi celebrerà il rito funebre – poi pregheremo per i genitori dei due ragazzini che sono avvolti nel dolore e nella disperazione ma che grazie alla loro forte fede stanno cercando di vivere. In realtà siamo chiamati tutti a riflettere sull’accaduto». Ognuno con le proprie responsabilità, sembra di capire. Troppo facile creare capri espiatori e fare falsa demagogia. «Oltre che a riflettere siamo chiamati tutti a cambiare – aggiunge Don Alessandro – è il sistema che va rivisto. Che il Signore ci liberi da questo momento e ci faccia ritrovare i veri valori della vita». Ai funerali non sarà presente la signora Clara, la mamma di 82 anni di Aldo Maria Romboli, il tossicodipendente-spacciatore di San Giovanni. Lei avrebbe voluto esserci, avrebbe voluto abbracciare quei genitori disperati per la perdita dei propri figli, ma il dolore e la vergogna non le consentono di essere presente. «Si capisce perfettamente lo stato d’animo della signora, anche se lei non c’entra nulla – conclude Don Alessandro - E’ solo un’altra vittima del sistema droga. Dobbiamo pregare anche per lei».
«Questa è una emergenza sanitaria perché questi ragazzi sono stati avvelenati. Troppi bambini, giovani - dice senza girarci intorno il parroco - vengono quotidianamente avvelenati. Spesso sono troppi giovani per capire quello che fanno quindi vanno aiutati per difenderli dal crimine che lucra su questo».

Oggi don Alessandro dovrà anche dare consolazione a due famiglie, a una è particolarmente legato perché hanno seguito la formazione con il catechismo. «Posso dire - osserva - che ce la hanno messa tutta, ma le famiglie di oggi non sono più quelle di un tempo, non ce la fanno più da sole». Da qui il monito alle istituzioni che risuonerà anche domani dal pulpito: «Anche solo accusare o scaricare le responsabilità sulla famiglia è uno scempio, dobbiamo difendere la famiglia, i più piccoli, gli innocenti. È inderogabile».
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Il Messaggero