Una donna di 69 anni è stata uccisa lunedì mattina nel giardino della sua villa, a Villa di Magione, Perugia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Da quello che...
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Sul posto magistrato di turno, Manuela Comodi e il medico legale. La donna uccisa si chiamava Augusta Brunori. La coltellata letale sarebbe stata inferta alla schiena e il coltello sarebbe stato trovato dai soccorritori ancora conficcato sul corpo della vittima. La vittima era riversa a terra tra la piscina dell'abitazione principale e un annesso. I vicini racontano di violente liti tra madre e figlia. L'allarme è scattato attorno alle dieci.
La donna, originaria della provincia di Pesaro si era trasferita con la famiglia da qualche tempo in Umbria. Nel pomeriggio il sostituto procuratore Manuela Comodi e i militari sembra abbiano sentito la figlia della donna, ricoverata in stato di choc nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Perugia. Sul contenuto del confronto non sono stati forniti dettagli ma al momento non sono stati presi provvedimenti nei confronti di alcuno.
Gli inquirenti stanno ancora ricostruendo il contesto familiare della donna. Al momento non viene tuttavia esclusa alcuna ipotesi sul delitto. A dare l'allarme è stata in mattinata proprio la giovane che ha chiamato il Centro di salute mentale che la seguiva ormai da qualche tempo. Sul posto sono quindi intervenuti i carabinieri, il magistrato di turno e il medico legale. Il corpo era in terra, non lontano dall'ingresso della dependance della villa, circondata da un vasto giardino, a ridosso del raccordo autostradale Perugia-Bettolle.
In casa in quel momento solo la figlia della vittima mentre il padre era fuori, sembra per lavoro. Sul lastricato antistante le due abitazioni diverse macchie di sangue contrassegnate dai classici cartellini degli accertamenti scientifici. Il personale specializzato dell'Arma ha repertato diversi vestiti e altri oggetti proprio nella dependance dove il letto sembra fosse sfatto. Indicazioni importanti per lo sviluppo delle indagini sono attese però in particolare dall'autopsia e dagli accertamenti sul manico del coltello conficcato in profondità nella schiena della donna.
Per verificare se ci siano impronte o tracce genetiche e a chi riconducano. Quanto successo ha colpito la gente di Magione, piccolo centro nella zona del lago Trasimeno. Qui la famiglia si era trasferita da qualche tempo proveniente dal Lazio. Non era comunque molto conosciuta. La villa si trova tra l'altro in una zona decentrata dal paese. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero