Torna la Laika di Luca Quintili, a Sangemini. Con manicotti, papillon, guanti bianchi e stavolta pure con la mascherina di protezione abbinata, il “Carabiniere...
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La decisione è stata presa ieri dal sindaco Luciano Clementella: «Il truck vintage di Luca potrà sostare in piazza San Francesco, accanto alla fontana, una volta alla settimana. Un’operazione tesa a tutelare le attività del territorio per non farle morire di Covid-19». «Non solo ma nel distribuire i buoni spesa a beneficio delle famiglie in stato di necessità – dichiara Clementella - l’amministrazione comunale ha preteso che tutte le attività presenti (generi alimentari, frutta e verdura, macellerie, ndr) fossero disponibili ad accettare i buoni e fossero anche organizzate per la consegna a domicilio. Tra questi ci rientra Luca. E’ bene che anche nel pieno della emergenza sanitaria, si rivolga uno sguardo alle attività produttive che dovremo contribuire a far ripartire, ma soprattutto a non far scomparire».
Fiorelli, pardon Luca Quintili, era uno dei personaggi televisivi di Don Matteo, più amati dal pubblico. La gente era abituata a vedere Luca in divisa accanto a Flavio Insinna e a Nino Frassica. Improvvisamente si presenta con manicotti e papillon, dentro ad una Laika del 1963, che lui stesso ristruttura. Alla morte del nonno, che aveva una macelleria proprio a San Gemini, decide di lasciare gli Studios di Cinecittà. Si mette a cucinare porchette che cuoce nel forno di San Gemini. Innesca una serie di procedure e di autorizzazioni per poter ristrutturare quel forno dei frati agostiniani, fino ad acquistarlo un anno fa. Attorno agli antichi sapori costruisce la sua attività. Da attore diventa imprenditore. Una star anche nel settore dello street food. Feste di laurea, matrimoni, banchetti di compleanno, fiere e marcati: la sua Laika gira il Paese. Poi arriva quel decreto che cambia tutto. Saltano gli eventi in programma, chiudono anche i mercati all’aperto dei Comuni vicini. Luca allora decide di riconvertire la propria attività e di mettersi a fare il pane, ma l’approvvigionamento delle materie prime diventa complicato. Perciò resta fermo.
“Ricomincio da San Gemini - dice Luca - piano piano, per portare le ricette di famiglia nelle case dei sangeminesi in un momento tanto difficile. Sarà tutto nuovo, più lento e ordinato, già immagino la fila lungo il corso, ma io non ho fretta. In una giornata sono certo che potrò somministrare anche fegatelli e panini col prosciutto”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero