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NARNI Schizza ancora all’insù il tasso dei positivi a Narni, arrivando a quota 6,25 ogni mille abitanti, consolidando il poco invidiabile primato tra le cittadine dell’Umbria, se si esclude Perugia. Anche ieri da centocinquantasei positivi, il numero è arrivato a centosettanta, includendo anche l’assessore alla cultura Lorenzo Lucarelli, la cui positività ha fatto chiudere sino a lunedì il palazzo comunale, ora quasi del tutto sanificato. Insomma non si arresta il contagio, nonostante la stretta, peraltro molto rispettata, nei comportamenti dei narnesi, che vanno in giro tutti con la mascherina e che dopo le diciotto è difficile trovare per strada.
Intanto anche l’intera giunta comunale narnese è a casa per i contatti diretti con Lucarelli, il quale ha fatto anche sapere di essere in buona salute. E con loro anche i dirigenti, il segretario comunale e tutti coloro che hanno frequentato la giunta in questi giorni caotici. Dice il sindaco Francesco De Rebotti: «Sto bene e continuo a lavorare da casa». E poi ci scherza su «L’unico problema è che potrei anche ingrassare». Ma è lì pronto a rimettersi sulla sedia del Palazzo Comunale appena conosciuto il risultato del tampone.
Ora un’altra classe del Liceo scientifico Gandhi di Narni Scalo, il più grande della provincia, una quarta, è stata mandata a casa dopo aver scoperto la positività di un ragazzo: venticinque tra alunni e alunne sono stati avviati alla trafila del tampone al Centro della Salute di Narni Scalo. Con loro anche gli insegnanti della classe. Rimarranno comunque a casa sino al prossimo 3 novembre.
IL NODO ISOLAMENTO
Ma è all’attenzione pure l’iniziativa di Francesco De Rebotti che ha scritto alla presidente della Giunta Regionale, Donatella Tesei, ed all’assessore alla sanità, Luca Coletto, di essere messo a conoscenza immediatamente quando un cittadino da positivo diventa negativo. Ora accade che la lungaggine burocratica fa sì che prima della comunicazione ufficiale, dell’ordinanza nello specifico che “libera” chi è a casa in quarantena, passino alcuni giorni, che sono davvero inutili anche perchè dal momento dell’accertata negatività finisce anche il “buono di malattia” e a casa si rimane solo con il godimento delle ferie.
«Se ci mandassero anche a noi, al Comune, a tutti i Comuni, una comunicazione tramite la posta certificata, potremmo scrivere l’ordinanza immediatamente e dare il via al “libera tutti. Una riforma che non costerebbe niente ed andrebbe a favore dei cittadini», propone il sindaco De Rebotti.
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Il Messaggero