PERUGIA - Niente cuore in gola, ma alta attenzione sì. In 250 hanno sigillato il "Curi". Polizia, carabinieri, finanza, forestale, polizia municipale e provinciale. E gli...
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Per la polizia sono arrivati 110 uomini, da Firenze e da Senigallia, reparti mobili anche dei carabinieri. Caschi, scudi e manganelli non sono serviti. Pattuglie a ogni incrocio caldo, sui cavalcavia, sotto al ponte della ferrovia che sfiora il parcheggio "P5" dove c’erano i sedici bus da Terni.
Sui cavalcavia della E45 a Todi e Marsciano srotolati e sequestrati striscioni anti Terni. Striscioni abusivi trovati sabato mattina nella pancia del Curi insieme e a vecchi bastoni e bombolette spray. I sevizi di controllo hanno funzionato a dovere anche venerdì. Tra la vegetazione di viale Centova nascoste pietre della massicciata ferroviaria per l’agguato ai bus rivali. La polizia è arrivata prima. Come ha bloccato dopo la partita alcuni ragazzini che dal parco Chico Mendez ha tentato, sciarpe biancorosse al collo, di andare verso Centova dove uscivano i rossoverdi. Lanciati fumogeno e bomba carta verso l’ultimo bus della fila, ma non è stato colpito. E venerdì notte, la volante ha beccato due perugine del ’79 e dell’82 mentre al sottopasso di Ferro di Cavallo con lo spray scriveva frasi anti Terni.
Insomma, c’è chi, nonostante appelli e promesse, c’ha provato, ma il dispositivo di sicurezza ha disinnescato tutto. «Abbiamo gestito nel migliore dei modi l’ordine e la sicurezza», ha commentato il questore carmelo Gugliotta. «È stato ottenuto un risultato importante- ha detto il quetsore-. Il derby è stato di nuovo disputtato a porte aperte davanti a uno stadio gremito» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero