De Boer, un jolly per la Ternana dalla terra dei tulipani

Centrocampista completo, ora è anche fisicamente a posto: "Sto pure imparando l'italiano con un insegnante, Terni l'ho già girata tutta". La telefonata dell'ex rossoverde Janse.

De Boer, un jolly per la Ternana dalla terra dei tulipani
Giocherà De Boer? Sarà titolare domenica con il Palermo? Se lo domandano in tanti, ultimamente. Lui sorride e si schernisce. «Certo, sarebbe bello - dice Kees...

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Giocherà De Boer? Sarà titolare domenica con il Palermo? Se lo domandano in tanti, ultimamente. Lui sorride e si schernisce. «Certo, sarebbe bello - dice Kees De Boer, 22 anni - ma deve decidere il mister. Io lavoro sodo. Mi sto allenando bene». Nell'attesa delle decisioni di Roberto Breda, lui ci parla di sé. Andiamo a conoscere questo ragazzo, nativo di Volendam. Spiega, intanto, che il suo cognome si legge "De Bur". Arrivato a Terni indietro di forma e dopo un inizio faticoso, ora è pronto. In gruppo si è ben integrato, anche se parla pochissimo l'italiano. Ma lo sta studiando. Un insegnante dell'istituto Leonino gli sta dando lezioni. «Stiamo facendo grammatica, però è difficilissima. La lingua, comunque si impara sul posto. Ora, qualcosa di più capisco. Più di quanto riesca a dire». Ma per un calciatore conta la lingua universale "parlata" in campo. La sua, è quella di un centrocampista completo. «Posso giocare ovunque. Sinistra, destra, centro. E' uguale. Mi piace giocare la palla e gioco per i compagni». Centrocampo a due, o a tre? «Indifferente. Con mister Cristiano Lucarelli eravamo a tre, ora mister Roberto Breda sta facendo a due». Nelle ultime settimane ha gradualmente preso minutaggio. «Con il Venezia ho giocato 10 minuti, con lo Spezia 20. Poi i 30 nell'amichevole a Frosinone. Ora mi sento più in forma». Ci è voluto, però, per entrare in condizione. «Sono arrivato a settembre - dice - e avevo giocato l'ultima partita ai primi di giugno, anche se poi mi ero allenato da solo. Ne ho risentito. Ho dovuto fare un lavoro diverso».

Arrivato a Terni, lo ha subito chiamato Jens Janse, ex calciatore rossoverde, olandese come lui e che ora vive a Rieti. «Ha avuto il mio numero da un mio ex compagno di squadra che aveva giocato anni fa con lui. Mi ha incoraggiato, mi ha parlato della città e dei tifosi. Mi ha dato consigli e mi ha detto che era a mia disposizione, qualora ne avessi bisogno». De Boer, poi, è uno a cui piace vivere le città dove gioca. Come ha fatto ad Amsterdam negli albori nell'Ajax, da ragazzino. Come ha fatto in Inghilterra, allo Swansea. Terni, l'ha già vista tutta. «Mi piace camminare, tenermi in movimento. Sono pure appassionato di tennis e padel». Ha già visto le attrazioni turistiche della città, a partire dalla Cascata delle Marmore. «Terni è tranquilla, le persone sono calorose. Poi, c'è Roma a un'ora da qui. Ci sono stato il mese scorso con la mia ragazza».

Stregato da Terni, ma anche dalla Ternana. «Quando mi è stato prospettato di venire qui - racconta - ne sono stato felice. La serie B italiana è di livello importante. Un passo avanti, per me. Ho trovato un squadra di bravi ragazzi e tutti mi hanno accolto bene». Di Breda e del preparatore Donatello Matarangolo, dice: «Il mister è molto diretto e stiamo lavorando tanto in allenamento. Il professore ci sta facendo faticare, ma ce lo ritroveremo». Si pensa solo alla salvezza. «Possiamo farcela. Fino ad ora ci sono mancati dei punti che avremmo meritato. Ci sono sfuggiti dei risultati nel finale, come a La Spezia. Dobbiamo lavorare duro e restare uniti. Ce la faremo. Certo, poi si deve pure cominciare a fare punti e vincere. Se avessimo gestito meglio certe partite, staremmo meglio in classifica».

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Il Messaggero