«Ciao Daniele, sarai sempre in sella con noi». Perugia piange Ciappelloni, morto a 41 anni sul Raccordo

L'incidente sul Raccordo
PERUGIA - «Hai saputo? È morto Daniele, non ci posso credere». Pomeriggio di lacrime e dolore, con la notizia della morte di Daniele Ciappelloni che ha...

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PERUGIA - «Hai saputo? È morto Daniele, non ci posso credere». Pomeriggio di lacrime e dolore, con la notizia della morte di Daniele Ciappelloni che ha freddato un'intera città. Avvocati, sportivi, gente della notte.


Perché Daniele, 41 anni, un'officina e la passione per gli amici e le moto, lo conoscevano davvero tutti. E nessuno riesce a credere a una morte così assurda, con il suo sorriso sempre aperto che si è spento sul Raccordo Perugia-Bettolle dopo lo scontro con un furgone. Il giovane era a bordo della sua moto e, per cause al vaglio della polizia stradale, è finito contro il mezzo guidato da un trentenne. Immediati i soccorsi, ma per lui non c'è stato nulla da fare: troppo violento l'impatto avvenuto tra le uscite di Olmo e Ferro di Cavallo, in direzione di Perugia. A quell'altezza da lunedì iniziano i lavori e sono stati già predisposti i restringimenti di carreggiata per consentire l'attività dei cantieri tra Ponte San Giovanni e Magione e quindi anche gli scambi di corsia. Con l'incidente che ha paralizzato per ore il Raccordo, con la fila chilometrica delle famiglie che tornavano dalla zona del lago.

Il trentenne alla guida del furgone è stato ricoverato in ospedale in stato di choc: per lui - come da prassi in questi casi – è scattata l'indagine per omicidio stradale. Ma saranno solo gli accertamenti della Polstrada a spiegare cosa sia successo su quell'asfalto da rifare, intorno alle 18 di ieri. Subito dopo è partito il drammatico tam tam, tutti al telefono a cercare, disperatamente, una smentita. «Non può essere Daniele, non ci voglio credere». Invece Daniele non c'è più, lascia a casa una fidanzata da sposare in chiesa, un nipote adorato e una famiglia che gli voleva bene. Mentre tantissimi amici hanno provato ad esorcizzare il dolore scrivendo sulla sua bacheca Facebook, quasi un portale per parlare ancora con lui e organizzare il prossimo giro in moto. «Dani fai tante pinne e porta sempre il sorriso che avevi». «Impossibile non volerti bene, ti porterò sempre in sella con me fratello». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero